Variante indiana, Pregliasco: “Piace poco ma è da valutare”

La variante indiana di Sars-CoV-2 «di sicuro ci piace poco perché ha due mutazioni nella proteina Spike, l’uncino» che il coronavirus utilizza per attaccare le cellule bersaglio, «che rendono più facile l’inserimento all’interno dell’organismo».

Tuttavia «è necessario fare ancora alcune valutazioni» su questo mutante virale, ha spiegato ad ‘Agorà su Rai3 Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano. Da un lato, precisa l’esperto, bisognerà «capire se e quanto» questa variante «è più contagiosa» rispetto al virus originale, «come sembra».

E poi sarà necessario chiarire se sfugge ai vaccini e da questo punto di vista «sembrerebbe, in particolare da uno studio israeliano sul vaccino Pfizer, che una capacità di protezione, seppur ridotta, ci sia. Questo rilancia la fondamentale esigenza di procedere il più velocemente possibile con le vaccinazioni», ha ammonito Pregliasco.

Il virologo approva la decisione annunciata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sul blocco degli ingressi dall’India: «È una scelta precauzionale che condivido», commenta, anche «alla luce della situazione epidemiologica indiana, che sicuramente vede in questa recrudescenza terribile» di Covid-19 «che stanno vivendo anche una riapertura eccessiva in quel contesto e difficoltà organizzative».

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