Vaiolo delle scimmie, cos’è, sintomi, cause, cura

Negli ultimi giorni sono emersi 4 nuovi casi di vaiolo delle scimmie in Gran Bretagna definito “Mortale per 1 paziente su 10”. Di cosa si tratta?

Vaiolo delle scimmie, dalle origini

Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale scoperta nelle scimmie da laboratorio nel 1958, ma anche trasmesso da piccoli roditori e scoiattoli che vivono nelle foreste pluviali africane e nel 1970 sono stati individuati in Africa i primi casi umani. Questa malattia è stata monitorata nel tempo e prevenuta tramite il vaccino contro il vaiolo che è risultato efficace all’85%.

Il contagio da uomo a uomo del virus avviene con un periodo di incubazione di circa 7-12 giorni.

Il vaiolo delle scimmie è causato dal Monkeypox virus che appartiene al gruppo degli orthopoxvirus.

Sintomi

I sintomi del vaiolo delle scimmie sono simili a quelle del vaiolo, ovvero, dopo 12 giorni di incubazione si manifestano:

1. Febbre.
2. Mal di testa.
3. Dolori muscolari.
4. Mal di schiena.
5. Linfonodi gonfi.
6. Malessere generale.
7. Spossatezza.

Dall’insorgenza della febbre – dopo 1-3 giorni – appare un’eruzione cutanea pustolare a partire dal viso per poi formare la crosta e cadere.

Il vaiolo delle scimmie può aumentare la probabilità di sviluppare altre infezioni, in alcuni casi si sviluppano infezioni batteriche della pelle e dei polmoni.

La malattia ha una durata di due o quattro settimane, la mortalità è bassa proprio per la messa in atto delle strategie di prevenzione anche se tutt’ora non esiste un trattamento mirato. La malattia è solitamente più lieve del vaiolo umano. Durante l’epidemia del 2003 negli Stati Uniti non si è verificato alcun decesso.

Trasmissione

La trasmissione avviene tra scimmia (o altri) e uomo solo tramite contatto di sangue, liquidi organici e lesioni dell’animale infetto.

Questo non esclude però che il contagio non possa avvenire tra uomo e uomo anche se più difficile.

Si ipotizza che il vaiolo della scimmia si possa trasmettere anche tramite gli indumenti.

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