Perché il Bentelan è dopante? Cosa bisogna sapere

Il Bentelan è un farmaco molto utilizzato in ambito terapeutico ma considerato dopante se utilizzato in ambito sportivo. Perché? Quali sono i rischi per la salute?

Bentelan, farmaco dopante che può creare danni all’organismo

Il Bentelan è un farmaco antinfiammatorio steroideo che contiene come principio attivo il betametasone, una molecola che fa parte dei medicinali corticosteroidi (cortisonici).

Il Bentelan può essere prescritto per il trattamento di diverse patologie di origine allergica o infiammatoria tra cui:

  • Asma bronchiale.
  • Gravi reazioni allergiche.
  • Infiammazione cronica e autoimmune delle articolazioni (come l’artrite reumatoide).
  • Malattie del tessuto connettivo della pelle e delle mucose.
    Infiammazioni della pelle.
  • Tumori del sistema linfatico (come emolinfopatie maligne acute e croniche, morbo di Hodgkin).
  • Sindrome nefrosica.
  • Infiammazione croniche dell’intestino.
  • Pemfigo (malattia autoimmune della pelle e delle mucose).
  • Sarcoidosi, cardite reumatica (infiammazione del muscolo cardiaco con febbre reumatica).
  • Spondilite anchilosante.
  • Malattie del sangue.

L’approccio terapeutico a questo farmaco però non è privo di rischi nonostante gli innumerevoli benefici, deve essere il medico curante o lo specialista a prescrivere il trattamento e a monitorarlo nel tempo.

Un effetto considerevole del Bentelan è la riduzione del senso di stress psicofisico e il miglioramento della performance sportiva: propositi allettanti per diversi sportivi.

Tuttavia, è chiaro ormai che l’utilizzo (e l’abuso) del Bentelan nella pratica sportiva senza necessità terapeutica costituisce DOPING.

Il miglioramento delle prestazioni è dovuto a sostanze chimiche e non alle capacità dello sportivo.

Inoltre, l’utilizzo di questo farmaco senza l’osservazione medica, né una prescrizione terapeutica, non è privo di rischi per la salute, quali?

1) Rischio di fratture e osteoporosi.
2) Aumento di peso, il cortisone stimola i centri della fame.
3) Riduce l’attività protettiva del sistema immunitario.

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