Monuril e fosfomicina sono la stessa cosa? A cosa servono?

Il Monuril è un farmaco molto utilizzato come antimicrobico che agisce nelle infezioni delle basse vie urinarie. Tuttavia, spesse volte si fa confusione con la fosfomicina pensando che siano due farmaci differenti. E invece no, ecco perché.

Monuril e fosfomicina, la stessa azione anticrobica

Il Monuril è il nome commerciale di un farmaco che contiene come principio attivo la fosfomicina, un antibiotico ad ampio spettro d’azione utilizzato per le infezioni delle basse vie urinarie.

Quindi, focalizziamoci un attimo sul principio attivo: questo è il cuore del farmaco che ha il vero potere terapeutico, la capacità di guarire. Il Monuril è solamente il nome commerciale (ce ne sono tanti altri), la fosfomicina il farmaco equivalente.

A che cosa serve la fosfomicina?

La fosfomicina per via orale viene utilizzata per il trattamento delle infezioni urinarie NON complicate della vescica (come la cistite acuta non complicata) nelle donne e nelle adolescenti con più di 12 anni di età e nella profilassi delle infezioni del tratto urinario quando deve essere effettuata la biopsia prostatica negli uomini adulti.

La fosfomicina per via endovenosa viene utilizzata in ambito ospedaliero in caso di severità e non approfondiremo in questo articolo il suo uso.

Posologia

Adulti e adolescenti (12-18 anni): nelle infezioni acute non complicate delle basse vie urinarie il dosaggio è di una bustina da 3 g in un’unica somministrazione giornaliera. La bustina va disciolta in mezzo bicchiere di acqua (o altra bevanda) e assunta prima dei pasti.

Avvertenze e indicazioni

La fosfomicina non deve essere assunta dai bambini con età inferiore ai 12 anni.

Fosfomicina deve essere somministrato in gravidanza e allattamento solo in caso di reale necessità e sotto il controllo del medico.

Può causare vertigini ed influenzare la capacità di guidare veicoli e usare macchinari.

Effetti indesiderati, controindicazioni, interazioni

Fosfomicina è un antibatterico ben tollerato che concentra la propria azione a livello delle basse vie urinarie. Durante il trattamento possono talvolta comparire effetti indesiderati quali diarrea, dispepsia, nausea, mal di testa, vertigini, vulvovaginiti (infiammazione della vulva e della vagina).

Il cibo può ritardare l’assorbimento di fosfomicina con la conseguenza di una riduzione dei picchi plasmatici e delle concentrazioni urinarie. Pertanto, si raccomanda di somministrare fosfomicina a stomaco vuoto.

La somministrazione concomitante di metoclopramide riduce l’assorbimento orale di fosfomicina. Altri farmaci che aumentano la motilità gastrointestinale possono produrre effetti simili.

La somministrazione concomitante di antiacidi o di sali di calcio possono provocare la riduzione di concentrazioni plasmatiche e urinarie di fosfomicina.

In pazienti trattati con antibiotici sono stati segnalati numerosi casi di aumento dell’attività degli antagonisti della vitamina K.

(Fonte: equivalente.it)

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