Fecaloma: cos’è, sintomi, cura

Cos’è il fecaloma? Se ti stai facendo questa domanda, magari perché hai sentito parlare di questa grave problematica da qualcuno a te vicino, nelle prossime righe puoi trovare alcune informazioni.

Ricorda sempre che, dal momento che le nostre sono solo informazioni divulgative, il punto di riferimento in caso di dubbi deve essere sempre il tuo medico curante.

Fecaloma: di cosa si tratta?

Dicesi fecaloma una condizione molto grave che si contraddistingue per la presenza di feci dure, secche e disidratate che risultano ferme nel retto. In alcuni casi, possono arrestarsi anche nel colon. La condizione appena descritta è particolarmente frequente nei soggetti tendenti a soffrire di stipsi.

Si tratta di un quadro clinico che, come appena accennato, è molto grave. Tutto, infatti, parte con un’oggettiva difficoltà nell’evacuare. Man mano che la situazione peggiora, può degenerare in un quadro all’insegna dell’occlusione intestinale, condizione notoriamente fatale per la sopravvivenza del paziente.

Sintomi

Come si fa a capire se si ha a che fare con un fecaloma? Oltre alla già citata difficoltà nell’evacuare, un doveroso cenno deve essere dedicato all’insorgenza di dolori addominali. Proseguendo con l’elenco dei sintomi del fecaloma troviamo il gonfiore addominale, così come la sensazione di avere un peso in corrispondenza del retto.

I pazienti che sperimentano la problematica alla quale è dedicato questo articolo lamentano anche nausea, vomito, presenza di tracce di sangue nelle feci (questo sintomo deve portare a rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia).

Nei casi più gravi, si manifestano altresì svenimenti durante gli sforzi per la defecazione ed episodi di mal di schiena.

Come si diagnostica?

Come si diagnostica un fecaloma? Il medico si basa sostanzialmente su:

  • anamnesi completa del paziente;
  • esame obiettivo.

In alcuni frangenti, può richiedere che venga eseguita una colonscopia o una radiografia.

Il paziente tipo con fecaloma

Il paziente tipo che ha a che fare con il fecaloma è un soggetto di età senile. Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone costrette a letto o, in ogni caso, tendenti a muoversi molto poco.

Come già accennato, il rischio di avere a che fare con il fecaloma aumenta nei casi in cui, nella storia clinica della persona, è presente la stipsi.

Doveroso è ricordare che il problema attorno al quale ruotano queste righe può riguardare anche i bambini. Si presenta soprattutto in casi di inadeguata idratazione o nelle situazioni in cui il piccolo tende a rimandare l’espulsione delle feci per diversi motivi, in primis il fatto di dedicarsi al gioco.

Come si tratta

Il fecaloma viene trattato con l’ovvio obiettivo di liberare in tempi il più possibile rapidi l’intestino del paziente. L’approccio dipende sostanzialmente dalle dimensioni della massa fecale. Nelle situazioni in cui quest’ultima è piccola, si può procedere tranquillamente con i clismi. Quando, invece, è di dimensioni maggiori, è necessario l’intervento del medico.

Quest’ultimo procede manualmente rompendo la massa fecale in parti piccole, in modo da agevolare il processo di evacuazione da parte del paziente. Questa manovra, che deve essere effettuata solo da un medico onde evitare danni all’ampolla rettale, è controindicata nei pazienti che soffrono di patologie all’ano.

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