Esperienza di pre-morte: cos’ha scoperto un nuovo studio sulle visioni descritte dai pazienti

Secondo un nuovo studio le esperienze di pre-morte potrebbero essere collegate a un’altra dimensione della realtà.

Rachel Toyer, una giovane australiana, ha raccontato un’esperienza vissuta in una sorta di limbo dopo aver subito gravi ferite in un incidente d’auto. Gli scienziati si interrogano se si sia trattato di un’esperienza di pre-morte o di qualcosa di diverso.

L’incidente e la sensazione di pace

Rachel è stata coinvolta in un grave incidente stradale a Sydney, ma ha sostenuto di non aver notato le sue ferite, sentendosi invece calma e in pace. Un camion ha colpito la sua auto ed è fuggito. Rachel è uscita dall’auto e ha vagato lungo l’autostrada prima di crollare.

La convinzione di essere morta

Rachel era convinta di essere morta, poiché nessuno si fermava ad aiutarla e la chiamata al 911 (il nostro 112) sembrava un loop senza senso. Ha corso per 20 metri e si è sdraiata in un canale di scolo “per andare in paradiso”. Invece della paura, ha provato una sensazione di pace.

Il ritorno alla realtà

Solo quando il suo fidanzato dell’epoca è arrivato sulla scena, Rachel ha realizzato di non essere morta. Un automobilista di passaggio l’ha vista e ha chiamato un’ambulanza.

Una nuova dimensione della realtà?

Secondo un nuovo studio, l’esperienza di Rachel non era un’illusione o un sogno, ma “una dimensione diversa della realtà”. Si tratterebbe di un’esperienza di pre-morte, come quelle vissute da molte persone vicine alla morte che riescono a tornare nel mondo dei vivi.

Lo studio sulle esperienze di pre-morte

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Resuscitation, ha esplorato le onde cerebrali e i modelli di attività dei pazienti che hanno avuto un arresto cardiaco e riportano esperienze di pre-morte. I ricercatori hanno osservato periodi di coscienza accresciuta in alcuni pazienti, anche fino a un’ora dopo l’arresto cardiaco.

Segni di coscienza dopo la morte clinica

L’équipe ha osservato che alcune persone, inizialmente dichiarate morte, mostravano “segni evidenti di una coscienza estremamente lucida”. Il Dr. Sam Parnia, autore dello studio, ha spiegato che il cervello può mostrare segni di recupero elettrico anche dopo che il cuore ha smesso di fornirgli ossigeno.

Esperienze diverse

I pazienti che sono tornati in vita hanno riportato diverse esperienze: alcuni hanno sentito voci di parenti defunti, altri si sono visti fuori dal corpo, altri ancora hanno visto un tunnel di luce.

Una nuova dimensione della realtà

Lo studio definisce questo stato come una “nuova dimensione della realtà”, modellata dalle esperienze delle persone. Sembra che si tratti dei pensieri più profondi delle persone: ricordi, pensieri, intenzioni e azioni verso gli altri da un punto di vista morale ed etico.

Un cambiamento di vita

L’esperienza di pre-morte ha cambiato la vita di Rachel Toyer, che ha realizzato il suo desiderio di diventare madre attraverso la fecondazione in vitro, anche se come madre single. Fonte: Gentside.

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