Coronavirus: la distanza di sicurezza di un metro è davvero sufficiente?

Qual è la distanza di sicurezza ideale per limitare il rischio di contagio da Coronavirus? Si tratta di una domanda che sta dividendo gli esperti. Un metro sembra il minimo indispensabile. Secondo alcuni esponenti della medicina, però, bisognerebbe aumentarla.

Coronavirus: la distanza giusta per evitare il contagio

Il Coronavirus, come ben si sa, è particolarmente contagioso. Senza misure di contenimento, un singolo paziente infetto ne contagia altri 2/3. In che modo? Come già sappiamo da tempo, il contagio si concretizza a seguito di un contatto stretto con una persona infetta.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha stabilito che si parla di contatto stretto nei casi in cui sussiste una distanza interpersonale inferiore a un metro. Sulla base di queste indicazioni, i Governi chiedono di rispettare una distanza di sicurezza.

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A tal proposito è bene specificare che non tutte le istituzioni governative sono d’accordo sul fatto di considerare un metro come distanza di sicurezza. Un esempio utile al proposito è quello della Germania, dove si raccomanda caldamente alla popolazione di mantenere una distanza di sicurezza di 1,5 metri. Lo stesso vale per l’Australia e per il Belgio. Nel caso degli USA, invece, vige la regola del mantenimento di una distanza pari a 6 piedi (1,8 metri circa).

Una posizione indubbiamente interessante è quella dei ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology). In uno studio pubblicato sulle pagine di JAMA il 27 marzo, hanno posto l’accento sul fatto che, date le varie combinazioni che caratterizzano la fisiologia di un singolo paziente e le condizioni ambientali – p.e. umidità e temperatura – le nuvole di materia gassosa che si creano a seguito di tosse e starnuti, caratterizzate da goccioline patogene, possono viaggiare fino a 27 piedi, l’equivalente di 8,2 metri.

Questo fenomeno viene mitigato solo in parte dal fatto di starnutire nella piega del gomito e le mascherine chirurgiche sono solo in parte efficaci ai fini del suo contrasto. Gli specialisti, ora come ora, si stanno interrogando non solo su quanto lontano possa viaggiare un virus, ma fino a che punta possa risultare minaccioso.

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