Coronavirus: è vero che gli uomini sono più a rischio delle donne?

Uno dei punti più discussi quando si parla dell’emergenza Coronavirus riguarda il maggior rischio a cui, secondo molti esponenti della medicina, sono soggetti gli uomini. Cosa si può dire in merito? Nelle prossime righe, vediamo assieme alcuni dei dati più utili.

Coronavirus: i dati relativi ai malati di sesso maschile

Da quando in Italia è stato proclamato il lockdown, i decessi per Coronavirus sono cresciuti di giorno in giorno. Secondo un rapporto diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità, è maggiore il numero di uomini che hanno perso la vita (si tratta di soggetti deceduti a un’età inferiore rispetto a quella delle donne).

La stessa tendenza è stata osservata in Cina. I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, esaminando 44.672 casi, hanno avuto modo di notare che il 2,8% degli uomini infetti è morto. Sempre partendo dalla mole di dati sopra citata, è stato possibile scoprire che la malattia è risultata fatale solo per l’1,7% delle donne.

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Il genere sembra avere un ruolo nella trasmissione della malattia anche nei giovanissimi (soggetti di età inferiore ai 16 anni). Degno di nota a tal proposito è uno studio i cui dettagli sono stati pubblicati sulle pagine del New England Journal of Medicine.

Il lavoro scientifico in questione si è basato sul monitoraggio della condizione di 171 bambini e adolescenti trattati presso l’ospedale pediatrico di Wuhan. Gli studiosi hanno scoperto che i soggetti di sesso maschile avevano più probabilità di contrarre l’infezione rispetto alle bambine e alle ragazze.

Sulle cause di queste differenze è aperta la discussione scientifica. Secondo alcuni esperti, gli ormoni estrogeni avrebbero un ruolo cruciale nell’ottimizzazione della risposta immunitaria. Un’influenza importante sarebbe da ricondurre anche allo stile di vita. Il fumo di sigaretta, abitudine più frequente negli uomini, favorisce infatti l’insorgenza di malattie respiratorie.

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