Coronavirus: come ci si contagia facendo jogging? (VIDEO)

Parlare dell’emergenza Coronavirus significa, per forza di cose, considerare la questione dei runner che tanto ha tenuto banco in Italia nelle scorse settimane. Come mai è stata vietata la corsa? Come ci si contagia facendo jogging? Nelle prossime righe, cerchiamo di rispondere assieme a questo interrogativo.

L’inquietante simulazione

Una simulazione che sta facendo il giro del web pone l’accento sul fatto che, quando si parla di jogging, le misure di distanziamento sociale stabilite dai governi di quasi tutto il mondo potrebbero non essere sufficienti per prevenire il contagio da SARS-CoV-2.

Il video, realizzato dai tecnici della società Ansys, mostra che le goccioline di sudore riescono a coprire un’ampia distanza dietro al runner mentre questo corre. Questo significa che, per dedicarsi all’attività sportiva in sicurezza, potrebbe essere migliore l’alternativa della corsa fianco a fianco.

https://www.youtube.com/watch?v=vJ70Gkrvp2U

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Secondo gli esperti di Ansys, correre fianco a fianco potrebbe rappresentare un’alternativa meno rischiosa per quanto riguarda il contatto con i droplet degli altri runner che si hanno attorno.

Con casi che crescono ogni giorno in tutto il mondo, gli esperti consigliano, ai fini della prevenzione del contagio, di aumentare la distanza interpersonale anche quando ci si trova in spazi esterni.

Il Dottor Marc Horner, ingegnere di Ansys, nel corso di un’intervista al Daily Mail, ha fatto un paragone molto interessante. L’esperto ha fatto presente che, quando si vede una balena o un delfino soffiare dal proprio sfiatatoio, si vede l’acqua e si può saltare in mezzo se si vuole.

Se qualcuno starnutisce, come sottolineato dall’esperto tutto avviene molto in fretta e le goccioline sono estremamente piccole. La simulazione sopra citata fornisce un’immagine chiara su quanto si dovrebbe stare lontano per prevenire il contagio.

Il contenuto propone due scenari. Uno in cui due persone corrono fianco a fianco e uno in cui i runner corrono uno dietro all’altro. In questo secondo caso, come evidenziato da Horner, le goccioline non hanno tempo sufficiente per cadere per terra.

Concludiamo ricordando che, secondo gli esperti di Ansys, se proprio non ci si sente sicuri a correre accanto a qualcuno ci si può posizionare dietro ma in formazione sfalsata, in modo da prevenire il contatto con i droplet.

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