Casi di listeriosi in aumento, quali wurstel NON vanno mangiati

In aumento le segnalazioni di casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione da batterio Listeria monocytogenes.

Le verifiche, effettuate dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute per fronteggiare la diffusione del batterio, hanno rilevato “una correlazione tra alcuni di questi casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria St 155 in wϋrstel a base di carni avicole prodotti dalla ditta agricola Tre Valli.

La presenza è stata confermata anche da campionamenti effettuati nello stabilimento”, come riferito dal Ministero della Salute che assicura: “L’attenzione resta alta”.

L’azienda ha ritirato dei lotti risultati positivi (1785417 e 01810919) e, in applicazione del principio di massima precauzione, di tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022.

Ha, inoltre, messo in atto – come riferito ancora dal ministero – una comunicazione rafforzativa di quanto già indicato sui prodotti direttamente nei punti vendita. Al momento sono in corso ulteriori indagini anche su altre matrici e su altri tipi di prodotti che potrebbero essere correlati ai casi umani di listeriosi.

La nota dell’azienda

Agricola Tre Valli ha avviato “da diversi giorni una procedura volontaria di ritiro di alcuni lotti di wurstel di propria produzione di concerto con le Autorita’ Competenti”.

È quando rende noto la ditta, che fa parte del gruppo Veronesi, in relazione ad alcuni dei casi clinici e alla presenza del batterio Listeria rilevato in una confezione di wϋrstel di pollo.

Si tratta, si sottolinea, di una decisione presa “esclusivamente a titolo precauzionale, in quanto l’erronea conservazione del prodotto e il mancato rispetto delle indicazioni di cottura riportate in etichetta potrebbero rendere l’alimento non idoneo al consumo sotto l’aspetto microbiologico”.

Agricola Tre Valli fa presente che “considerata anche l’estate di caldo straordinario appena trascorsa” esiste la possibilità “che i prodotti in questione, una volta acquistati, possano essere stati trasportati, conservati impropriamente e poi consumati non seguendo le indicazioni riportate in etichetta”.

Il ritiro, precisa il comunicato diffuso nel sito dell’azienda, riguarda esclusivamente quanto prodotto e rimasto in commercio dopo l’estate, identificabile con il bollo CE IT 04 M e data di scadenza fino al 5 dicembre 2022 compreso”. Peraltro si osserva che “allo stato attuale, tutte le analisi in autocontrollo effettuate dall’azienda sui medesimi lotti oggetto del ritiro e i campioni ufficiali effettuati sul territorio dalle Autorità Competenti danno un esito microbiologico assolutamente in linea e conforme con le indicazioni normative vigenti”.

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