Mangi ma non senti i sapori? Potrebbe non essere influenza
Un segnale a tavola può aiutare a distinguere il Covid dalle altre infezioni stagionali.
Ti è mai capitato di mangiare un cibo abituale e accorgerti che il sapore non è più lo stesso. Oppure di non sentire quasi più gli odori intorno a te. In inverno, quando circolano contemporaneamente diversi virus respiratori e intestinali, questo dettaglio può diventare un indizio importante.

Secondo le autorità sanitarie del Regno Unito, esiste infatti un sintomo che, più di altri, può suggerire un’infezione da Covid-19 piuttosto che una semplice influenza o un altro malanno stagionale.
Ogni anno, tra autunno e inverno, il sistema sanitario britannico segnala livelli elevati di influenza, virus respiratorio sinciziale (RSV), Covid-19 e norovirus. Distinguere tra queste infezioni non è sempre semplice perché molti sintomi si sovrappongono.
Nonostante l’autoisolamento non sia più obbligatorio per chi risulta positivo al Covid, il servizio sanitario nazionale continua a raccomandare di restare a casa in presenza di sintomi e di limitare i contatti con gli altri. Capire di che virus si tratta rimane quindi utile, sia per la propria salute sia per ridurre il rischio di contagio.
Indice dell'articolo
- 1 Il contesto: i virus che circolano ogni inverno
- 2 Il segnale chiave: gusto e olfatto alterati
- 3 Come sono cambiati i sintomi del Covid nel tempo
- 4 Le differenze con l’influenza stagionale
- 5 RSV: sintomi respiratori ben riconoscibili
- 6 Norovirus: quando il problema è intestinale
- 7 Cosa consiglia il servizio sanitario britannico
- 8 Perché riconoscere il virus è ancora utile
- 9 Lo sapevi che…
- 10 Domande frequenti (FAQ)
Il contesto: i virus che circolano ogni inverno
Secondo la UK Health Security Agency, durante i mesi freddi circolano contemporaneamente diversi agenti patogeni. Influenza, RSV, Covid-19 e norovirus convivono e colpiscono fasce diverse della popolazione, dai bambini agli anziani.
Questa co-circolazione rende più difficile interpretare i sintomi iniziali. Febbre, stanchezza e tosse sono comuni a molte infezioni. Anche disturbi gastrointestinali possono comparire in più di un caso.
La conseguenza è che molte persone faticano a capire se si tratta di un semplice raffreddore o di qualcosa di diverso. Ed è qui che entra in gioco un segnale specifico, legato all’alimentazione e ai sensi.
Il segnale chiave: gusto e olfatto alterati
Secondo la UKHSA, un cambiamento nel senso del gusto o dell’olfatto può indicare un’infezione da Covid-19. Questo sintomo, già noto nelle prime fasi della pandemia, continua a essere rilevante anche con le varianti più recenti.
L’agenzia ha evidenziato che, sebbene molti sintomi del Covid si sovrappongano a quelli di altre infezioni stagionali, la perdita o l’alterazione di gusto e olfatto resta un segnale distintivo rispetto a influenza e RSV.
In pratica, se mangi e noti che i sapori sono attenuati, distorti o completamente assenti, oppure se non percepisci odori che normalmente riconosci senza difficoltà, questo può essere un campanello d’allarme.
Come sono cambiati i sintomi del Covid nel tempo
In un post pubblicato lo scorso anno, la UKHSA ha spiegato come l’evoluzione del virus abbia portato a una trasformazione dei sintomi più comuni.
Nel testo si legge: “Abbiamo visto i sintomi del COVID-19 cambiare nel tempo. Oggi, molte persone manifestano sintomi simili a quelli del raffreddore ma alcune presentano anche febbre o brividi, tosse continua, fiato corto, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, naso chiuso, perdita di appetito, nausea, diarrea o cambiamenti nel senso del gusto o dell’olfatto”.
La citazione mette in evidenza un aspetto importante. Il Covid non si presenta più sempre con sintomi gravi o improvvisi. In molti casi inizia come un comune raffreddore, rendendo difficile riconoscerlo senza un test o senza prestare attenzione ai segnali più specifici.
Le differenze con l’influenza stagionale
L’influenza, secondo la UKHSA, tende a manifestarsi con sintomi più marcatamente “da raffreddamento”. Tra questi compaiono spesso naso che cola, starnuti e occhi lacrimanti.
A questi si associano febbre e dolori muscolari, che possono essere intensi e improvvisi. La sensazione generale è quella di un peggioramento rapido delle condizioni fisiche, con spossatezza accentuata.
A differenza del Covid, però, l’influenza raramente provoca una perdita significativa del gusto o dell’olfatto. Questo elemento può aiutare a orientarsi, soprattutto nelle prime fasi dell’infezione.
RSV: sintomi respiratori ben riconoscibili
Il virus respiratorio sinciziale, noto come RSV, colpisce soprattutto i bambini piccoli ma può interessare anche adulti e anziani.
Secondo la UKHSA, i sintomi principali includono tosse persistente, respiro sibilante, difficoltà respiratorie, affaticamento e aumento della temperatura corporea.
Anche in questo caso, il coinvolgimento di gusto e olfatto non è un segno tipico. I disturbi sono prevalentemente respiratori, con un impatto diretto sulle vie aeree inferiori.

Norovirus: quando il problema è intestinale
Il norovirus rappresenta una delle principali cause di gastroenterite invernale. I suoi sintomi sono generalmente diversi da quelli delle infezioni respiratorie.
Secondo quanto riportato dalla UKHSA, i sintomi principali includono nausea, diarrea e vomito. A questi possono aggiungersi febbre alta, mal di testa e dolori agli arti.
In questo caso, la perdita di gusto o olfatto non è considerata un segnale rilevante. Il quadro clinico è dominato dai disturbi gastrointestinali e dall’improvvisa comparsa di vomito e diarrea.
Cosa consiglia il servizio sanitario britannico
Il servizio sanitario nazionale del Regno Unito, il NHS, continua a raccomandare prudenza in presenza di sintomi respiratori o gastrointestinali.
Anche se l’autoisolamento non è più obbligatorio per i casi di Covid, le indicazioni restano chiare: restare a casa quando si è malati, evitare contatti ravvicinati e proteggere le persone più vulnerabili.
In caso di dubbio, soprattutto se compare un’alterazione di gusto o olfatto, è consigliabile effettuare un test per il Covid e monitorare l’evoluzione dei sintomi.
Perché riconoscere il virus è ancora utile
Capire se si tratta di Covid, influenza o un altro virus non serve solo a soddisfare una curiosità personale. Aiuta a prendere decisioni pratiche.
Restare a casa, avvisare contatti stretti, evitare ambienti affollati o visite a persone fragili sono comportamenti che riducono la diffusione delle infezioni stagionali.
Inoltre, riconoscere i segnali distintivi permette di rivolgersi al medico con informazioni più precise, facilitando una valutazione corretta della situazione.
Lo sapevi che…
- La perdita di gusto e olfatto può comparire anche senza altri sintomi evidenti di Covid.
- Nei primi anni della pandemia questo segnale era molto più frequente rispetto ad oggi ma non è scomparso.
- Alcune persone riferiscono un’alterazione dei sapori, più che una perdita totale.
- Influenza e RSV raramente colpiscono direttamente i sensi del gusto e dell’olfatto.
Domande frequenti (FAQ)
La perdita di gusto significa sempre Covid?
No. È un segnale indicativo ma non esclusivo. Un test resta il modo più affidabile per avere conferma.
Si può avere Covid senza febbre?
Sì. Molte persone presentano solo sintomi lievi simili a un raffreddore.
Norovirus e Covid possono comparire insieme?
È raro ma possibile. In questi casi i sintomi possono sovrapporsi.
L’influenza fa perdere l’olfatto?
In genere no. Può esserci naso chiuso ma non una vera perdita sensoriale.
Quando è meglio restare a casa?
Sempre in presenza di sintomi evidenti, soprattutto nei primi giorni di malattia.
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