Vitamina K, tre tipi e perché è importante per il corpo

La vitamina K è liposolubile, cioè solubile nei grassi ma non nell’acqua. Si stima che, per far fronte alle necessità quotidiane del nostro corpo, ci voglia un consumo di 1 μg / kg negli adulti al giorno.

Questo tipo di vitamina interviene nella coagulazione del sangue, nella crescita cellulare o nella mineralizzazione ossea mantenendo il calcio nelle ossa. Può anche prevenire le malattie cardiovascolari, limitando la calcificazione delle arterie e promuovendone la flessibilità.

Tre tipi principali di vitamina K

Ci sono tre tipi di vitamine K (K1, K2 e K3). La vitamina K1 (o fillochinone) si trova principalmente nelle verdure verdi come prezzemolo, insalata, cavoli, broccoli o spinaci. Si trova anche negli oli vegetali (soia soprattutto). La vitamina K si trova nelle verdure verdi anche quando sono crude o essiccate.

La vitamina K2 (o menachinone) è generalmente presente nelle frattaglie, nei latticini e in altri alimenti fermentati. Viene anche prodotta all’interno del nostro corpo dalla flora intestinale ma in quantità insufficiente per coprire le necessità quotidiane.

La vitamina K3 (o menadione) di origine sintetica è piuttosto considerata una ‘provitamina’ K2 e usata come integratore alimentare. Nei neonati con poca vitamina K, viene somministrata alla nascita tramite un’iniezione per ridurre il rischio della malattia emorragica del neonato, in particolare nei bambini che vengono allattati al seno.

Tuttavia, esistono effetti collaterali deleteri che hanno portato alla riduzione delle prescrizioni di menadione, almeno nei Paesi ad alto reddito. Questi comprendono anemia emolitica, anormalità del cervello e del fegato e persino la morte improvvisa in casi rari.

Gli anziani possono anche usare il menadione per ridurre il rischio di osteoporosi. Con la sua azione, prolungando la presenza del calcio nelle ossa, la vitamina K può combattere la perdita ossea dovuta all’età.

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