Virus sinciziale, l’allarme: “Siamo in piena pandemia”

In questi giorni, si sta parlando tantissimo di virus sinciziale. Si tratta di una delle principali preoccupazioni dei neo genitori in quanto colpisce soprattutto nei primissimi mesi di vita, provocando quadri complessi come quello della bronchiolite. Questa infezione desta allarme in quanto, in alcuni casi, può portare al ricovero in ospedale del piccolo.

virus sinciziale

L’allarme dei neonatologi

La situazione del virus sinciziale in Italia preoccupa i neonatologi. Come spiegato ad ANSA da Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia, i dati del virus sinciziale tra i piccoli di età inferiore ai 6 mesi possono, a ragione, essere definiti come da epidemia.

L’esperto ha sottolineato che il virus in questione sta avendo un andamento affine a quello dell’influenza, portando a un elevato numero di contagi e ricovero tra i bambini più piccoli.

Come già accennato, la sua principale complicanza è la bronchiolite, una condizione che può portare, in alcuni casi, a un quadro di insufficienza respiratoria. In questi frangenti, di riflesso, è necessario il ricovero in terapia intensiva neonatale o pediatrica per assistere il bambino negli atti respiratori.

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La prevenzione

Come si può prevenire il virus sinciziale? Questo virus, appartenente alla famiglia delle Paramyxoviridae, ossia la stessa della parainfluenza, è estremamente contagioso. Circola soprattutto nel periodo tra novembre e marzo. Si può trasmettere sia a seguito del contatto diretto con un soggetto infetto, sia tramite gli oggetti contaminati.

Esistono terapie preventive? Nei soggetti più a rischio – tra i quali è possibile includere, per esempio, i bimbi nati prematuri – i pediatri possono procedere alla somministrazione di un anticorpo monoclonale, ossia il Palivizumab. La profilassi con questo farmaco è molto complessa, prevede cinque dosi da somministrare per via intramuscolare.

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Il ruolo del Covid

Quando si parla di virus sinciziale sono in tanti a chiedersi se le misure prese in questi ultimi due anni per prevenire i contagi Covid abbiano in qualche modo influenzato l’attuale quadro di diffusione e di gravità del virus.

Gli esperti ricordano che, nel corso della stagione invernale 2020/2021, a causa dell’impossibilità, per tantissimi bambini, di frequentare l’asilo, la diffusione del virus è stata estremamente bassa. A contribuire a ciò, ci hanno pensato anche le mascherine e i gel disinfettanti. Nella primavera del 2021, il virus sinciziale ha iniziato a circolare in maniera massiccia con un notevole anticipo sui tempi standard.

Ciò ha portato, a detta di pediatri e neonatologi, un anticipo generale dell’avvio della sua stagione, il che ha comportato, in diversi casi, la scelta di somministrare prima del solito la sopra citata profilassi ai piccoli a maggior rischio di sviluppare quadri di complicanza.

L’invito è quello di non perdere di vista l’evoluzione epidemiologica dei vari virus in un contesto come quello attuale, per la prima volta dopo due anni e mezzo totalmente privo di protezioni. I medici hanno posto l’accento sul fatto che, tra quelli che possono provocare quadri di bronchiolite, rientra anche il rinovirus che, in linea di massima, ha conseguenze meno gravi rispetto al virus sinciziale.

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