Vaccini, il ministro Fedeli: “Servono regole più chiare ma no a rinvii”

Nessuna proroga sarà concessa. Altrimenti non avrebbe avuto senso fare il decreto. Qui il tema è serio, non è un problema burocratico, stiamo parlando della tutela della salute pubblica“.

Lo afferma a Repubblica la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, sulla prima scadenza del 10 settembre sull’obbligo dei vaccini per l’iscrizione a scuola.

Chi non vuole sottoporre i propri bambini fino a 6 anni alla profilassi obbligatoria – avverte – deve essere consapevole che questi non potranno frequentare la scuola“.

Sulla Regione Lombardia che ha annunciato una proroga di 40 giorni, Fedeli afferma: “Dico che è fuorilegge. Chi rappresenta le istituzioni deve rispettare la legge. Poi, se la si vuole contestare nei contenuti, si faccia una battaglia politica, è legittimo. Ma non capisco come la Regione possa mettersi fuori dall’attuazione di una norma nazionale“.

Quanto al fatto che le scuole, con i sindacati, lamentano il caos e un sovraccarico di lavoro proprio all’avvio dell’anno scolastico, il ministro osserva: “La preoccupazione per il carico di lavoro e di competenze è vera, ce l’ho ben presente, così come so bene che il personale amministrativo nelle scuole è sotto organico. Nelle condizioni date, stiamo facendo il possibile a tutela dei bambini. E tutto il lavoro, condiviso col ministero della salute, va nella direzione che siano le Asl a gestire la certificazione sgravando le scuole“.

Stiamo cercando di fare una circolare aggiuntiva e congiunta tra i due ministeri, Istruzione e salute – aggiunge Fedeli – per rendere più trasparente ed efficace l’attuazione della legge, per favorire le famiglie e semplificare le procedure, anche rispetto all’armonizzazione delle diverse aperture dell’anno scolastico nelle Regioni. Ma ripeto: non saranno concesse proroghe“.

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