Va al Pronto Soccorso per un dolore al braccio, viene dimessa ma muore di infarto: medico condannato

I dettagli dell'udienza preliminare che ha portato alla condanna di un medico per omicidio colposo nella morte di Debora, 45 anni, a causa di un infarto non riconosciuto inizialmente. Leggi di più su SaluteLab.

Debora Berto, l’11 dicembre 2020 si è recata in pronto soccorso lamentando dolore all’avambraccio e al polso sinistri. Nonostante i sintomi, il medico del pronto soccorso non ha riconosciuto l’infarto imminente e ha diagnosticato erroneamente una “brachialgia” (condizione dolorosa a livello del braccio). La mancata indagine sugli eventi scatenanti e la mancata attenzione alle raccomandazioni cliniche hanno portato a una diagnosi errata e a un trattamento inadeguato.

Debora Berto
Debora Berto

La dimissione e le conseguenze fatali

Dopo meno di due ore dall’arrivo in pronto soccorso, Debora è stata dimessa con la prescrizione di una terapia farmacologica antidolorifica e una risonanza magnetica programmata per giorni dopo. Purtroppo, il 16 dicembre, Debora ha avuto un malore a casa e nonostante i tentativi di soccorso del figlio e del marito, non è stato possibile salvarla. Si è scoperto successivamente che la causa del suo decesso era un infarto non riconosciuto inizialmente.

La condanna del medico

L’udienza preliminare davanti al GUP Daniela Defazio ha portato alla condanna del medico del pronto soccorso a un anno di pena con sospensione condizionale per omicidio colposo. Il medico è stato ritenuto responsabile per non aver indagato adeguatamente i sintomi e per non aver seguito le raccomandazioni cliniche in emergenza.

Ricerca di responsabilità

La famiglia di Debora si è affidata a uno studio legale per cercare chiarezza sugli eventi e individuare eventuali responsabilità mediche. L’obiettivo è far luce sulla tragedia e garantire che simili errori non si ripetano in futuro.

La morte di Debora a causa di un infarto non riconosciuto inizialmente è una tragica vicenda che ha portato alla condanna del medico del pronto soccorso. Questo caso sottolinea l’importanza di una corretta valutazione dei sintomi e della pratica clinica adeguata in situazioni di emergenza. La ricerca di responsabilità e la lotta per la trasparenza sono fondamentali per garantire una migliore qualità dell’assistenza medica e prevenire tragedie simili in futuro.

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