Sindrome di Stoccolma: quali sono i casi più famosi?

Leggi ora il nostro articolo e scopri alcuni tra i casi più famosi di sindrome di Stoccolma.

Quali sono i casi più famosi di Sindrome di Stoccolma? Di questo stato psicologico, descritto per la prima volta nel 1973 a seguito di una rapina presso una banca di Stoccolma e citato, seppur in maniera indiretta, anche nella celebre serie tv La Casa di Carta, si parla molto spesso.

Oltre che per l’oggettiva enfasi romantica che è stata posta sulla condizione, l’interesse è alto anche per via dei sintomi, non certo da sottovalutare. Tra questi è possibile includere l’insorgenza di ansia e di manifestazioni depressive.

Per trovare una risposta alla domanda con cui si apre l’articolo, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.

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Sindrome di Stoccolma: le vittime più celebri

Le vittime più celebri della Sindrome di Stoccolma sono indubbiamente coloro i quali, con la sventura che hanno vissuto nell’agosto 1973, sono stati partecipi della nascita dell’espressione. Si tratta di sei impiegati di una banca della capitale svedese tenuti in ostaggio da un gruppo di rapinatori per ben sei giorni. A seguito dell’arresto dei malviventi, gli impiegati manifestarono solidarietà nei loro confronti e sentimenti ostili verso le autorità.

I sei impiegati arrivarono addirittura a testimoniare a favore dei loro carcerieri. Dalla loro vicenda, l’agente FBI Conrad Hassel elaborò l’espressione tecnica “sindrome di Stoccolma”.

Una vicenda più recente e a dir poco inquietante è quella di Natascha Kampusch. Di nazionalità austriaca e nata nel 1988, venne rapita da Wolfgang Přiklopil quando aveva solo dieci anni, rimanendo sua prigioniera fino al 2006.

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Nel corso delle interviste rilasciate dopo il ritorno in libertà, affermò di non aver mai provato a scappare, pur avendone avuto la possibilità, in quanto il suo rapitore non le faceva mancare nulla. Palesò altresì dispiacere per la morte del suo carceriere, suicidatosi buttandosi sotto un treno a seguito della fuga della giovane.

Tra i casi famosi di Sindrome di Stoccolma, è possibile chiamarne in causa anche uno italiano. Si tratta del rapimento, da parte del criminale francese Daniel Nieto, arrestato nel 2010 dopo oltre 20 anni di latitanza, di Giovanna Amati, figlia di un produttore cinematografico.

Era il 1978 e l’allora 19enne Giovanna, divenuta poi una pilota automobilistica – ad oggi, è l’ultima donna ad aver partecipato a un campionato mondiale di Formula 1 – si innamorò del suo rapitore, classe 1947.

Un caso internazionale all’insegna dell’orrore è quello che, nel 1991, vide suo malgrado protagonista l’allora 11enne Jaycee Dugard. Rapita da Phillip Garrido e da sua moglie Nancy mentre si stava recando alla fermata di un autobus, venne abusata ripetutamente dall’uomo, rimanendo incinta di lui di due figli (che al tempo del suo ritrovamento nel 2009 avevano 11 e 15 anni).

Jaycee è considerata un caso clinico di Sindrome di Stoccolma in quanto, nel corso dei suoi 18 anni di prigionia, pur avendo avuto la possibilità di scappare non lo fece mai (partecipava alla vita sociale della famiglia dei suoi carcerieri, lavorando anche alla tipografia di Garrido).

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