Esiste davvero la Sindrome del cuore infranto o il crepacuore? Si può morire?

La sindrome del cuore infranto si chiama anche sindrome di Takotsubo e si tratta di una sofferenza cardiaca temporanea che può simulare tutti i sintomi tipici dell’infarto e che scaturisce da una situazione stressante o emotiva molto importante vissuta dal paziente (lutto, matrimonio, ecc.).

Sindrome di Takotsubo o Sindrome del cuore infranto

La sindrome di Takotsubo, detta anche sindrome del cuore infranto o cardiomiopatia da stress rientra nelle cardiomiopatie non ischemiche in quanto non si evidenzia una interruzione del flusso sanguigno che irrora il miocardio.

Colpisce soprattutto le donne (nel 90% dei casi) di età superiore ai 50 anni, in minore percentuale donne di età inferiore ai 50 anni.

Nonostante non sia spiegata una causa certa, si è visto come forti emozioni o un forte stress possano modulare la funzionalità cardiaca. Ad essere coinvolti sono due ormoni: l’adrenalina e la noradrenalina che verrebbero rilasciati in grandi quantità in caso di forte stress emotivo così da ‘stordire’ il cuore e l’attività di pompa del ventricolo sinistro.

Sono state definite delle situazioni particolarmente stressanti:

  • Decesso di una persona cara
  • Diagnosi di malattia grave
  • Violenza domestica
  • Perdita o vincita di grosse somme di denaro
  • Feste a sorpresa
  • Discorsi in pubblico
  • Perdita del lavoro e problemi finanziari
  • Separazione o divorzio
  • Stress fisici come attacchi d’asma, fratture ossee o interventi di chirurgia maggiore
  • L’assunzione di particolari farmaci quali epinefrina, duloxetina, venlafaxina e levotiroxina

Segni e sintomi

I segni e i sintomi della Sindrome del cuore infranto possono comparire dopo ore dall’evento scatenante o subito dopo. I sintomi sono paragonabili a quello di un infarto del miocardio, ovvero:

  • dolore toracico improvviso e acuto;
  • dispnea;
  • lipotimia;
  • sincope.

Bisogna sottolineare che si tratta di un evento temporaneo che solitamente non mette a repentaglio la vita, raramente evolve in arresto cardiaco.

Ad ogni modo, se si presentano i sintomi sopraelencati è bene chiamare l’112 e recarsi in pronto soccorso dove verranno effettuati tutti gli accertamenti del caso.

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