Segui una dieta senza glutine? Abbiamo brutte notizie per te

Un nuovo studio, pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition, è giunto a una conclusione che potrebbe frustrare molti.

Un nuovo studio, pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition, è giunto a una conclusione che potrebbe frustrare molti: la dieta priva di glutine (GFD: Glutine Free Diet) potrebbe non essere effettivamente priva di glutine.

Un meta-studio, che ha esaminato dati clinici preesistenti, infatti, ha voluto scoprire quanta parte del glutine venga consumata accidentalmente durante un GFD.

Ciò è avvenuto indirettamente, utilizzando misurazioni di sottoprodotti indigesti del glutine nei campioni di feci e urine.

Si è stimato, quindi, che l’esposizione involontaria media al glutine da parte di individui con la celiachia varia da 150 milligrammi a 400 milligrammi al giorno.

Il team – guidato da ImmunogenX, azienda biofarmaceutica focalizzata sulla celiachia – conclude che “molte persone che seguono una dieta senza glutine consumano regolarmente glutine sufficiente a innescare sintomi e perpetuare il danno istologico intestinale“.

Se hai la celiachia, questo avrà un impatto evidente sulla tua vita.

Per tutti gli altri, ecco alcuni avvertimenti importanti.

La celiachia interessa l’infiammazione dell’intestino tenue quando si mangiano cibi o bevande a base di glutine (birra, per esempio) o qualsiasi cosa contenga frumento, orzo e segale. Ciò rende incapaci di assorbire i nutrienti, il che porta a una serie di sintomi:  problemi digestivi, fatica, problemi di coordinazione e persino danni ai nervi.

La celiachia è una condizione autoimmune diagnosticabile, non un’allergia o un’intolleranza al glutine (una proteina alimentare). La genetica e l’ambiente giocano un ruolo nel suo sviluppo e non esiste una cura. È necessaria una dieta priva di glutine, motivo per cui questa ultima rivelazione, se confermata da ulteriori ricerche, è alquanto sconcertante.

Poi c’è il problema della sensibilità al glutine non celiaca (NCGS). Alcune persone che mangiano alimenti contenenti il glutine possono presentare sintomi simili alla celiachia ma non ci sono segni di danni intestinali. Non ci sono, inoltre, anticorpi associati che indicano che questa apparente sensibilità sia una condizione autoimmune.

In alcuni casi, potrebbe essere una versione mal interpretata di qualcos’altro, come un’allergia al grano.I sintomi, in effetti, potrebbero anche essere dovuti a qualcos’altro nel grano, come i carboidrati a catena corta.

In breve, se pensi di avere la NCGS o la celiachia, non dare per scontato di seguire una dieta senza glutine. Prima vai dal medico.

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