Retinoblastoma, il tumore alla retina che colpisce i più piccoli

Il retinoblastoma è un tumore che trae origine dalla retina e riguarda principalmente i neonati e i bambini piccoli fino a 4 anni.

Sintesi

I sintomi spesso comprendono leucocoria (riflesso bianco della pupilla), strabismo e, meno frequentemente, infiammazione e disturbi visivi.

La diagnosi si basa sull’esame oftalmoscopico e sull’ecografia, sulla TC o sulla risonanza magnetica.

Il trattamento di tumori più piccoli e malattie bilaterali può comprendere la fotocoagulazione, la crioterapia e la radioterapia. Il trattamento delle forme avanzate ed estese è l’enucleazione. La chemioterapia viene talvolta utilizzata per ridurre il volume del tumore e per i tumori che si sono diffusi.

L’incidenza del retinoblastoma è compresa tra 1/15.000 e 1/30.000 nati e rappresenta circa il 2% dei tumori infantili. Questo cancro può essere ereditario.

Sintomatologia

I pazienti inizialmente manifestano la leucocoria, cioè un riflesso bianco che appare sulla pupilla, a volte chiamata pupilla di un gatto, o durante una visita per lo strabismo. Meno spesso, i pazienti si presentano inizialmente con una infiammazione oculare o una disabilità visiva.

Se il tumore si è già diffusa, tramite il nervo ottico o la coroide o per via ematogena, può causare dolore osseo localizzato, cefalea, anoressia e vomito.

Diagnosi

Per la diagnosi, l’oculista esamina la retina. Questo esame del fondo oculare consente di specificare il numero, la dimensione e la posizione del tumore e di verificare se ci sono danni al corpo vitreo, la massa gelatinosa, trasparente e incolore che riempie l’occhio.

Aspettativa di vita

Se il paziente viene trattato mentre il tumore è intraoculare, la guargione può essere raggiunta nel 90% dei casi. Invece, la prognosi per la malattia metastatica è infausta.

Trattamento

Per il cancro unilaterale si attua l’enucleazione.  In caso di cancro bilaterale, fotocoagulazione, chemioterapia intra-arteriosa o enucleazione unilaterale con fotocoagulazione, crioterapia.

A che età un bambino va portato dall’oculista?

In generale si consiglia di consultare un oculista prima dei 3 anni per verificare che non ci sia astigmatismo, miopia e che il bambino non abbia, quindi, bisogno degli occhiali. Qualsiasi anomalia va segnalata a un oculista.

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