Quanto durano gli anticorpi COVID-19? Cosa dice una nuova ricerca

Una nuova ricerca ha suggerito che gli anticorpi contro il Covid-19 possono scomparire in due o tre mesi tra le persone che sono state infettate ma non hanno manifestato alcun sintomo, indicando che un’immunità sostanziale a lungo termine è improbabile.

Ciò, però, non significa necessariamente che queste persone possano essere infettate una seconda volta, almeno a breve termine.

Come riportato sulla rivista Nature Medicine, gli scienziati dell’Università medica di Chongqing in Cina hanno confrontato la risposta immunitaria alla SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, tra persone asintomatiche e sintomatiche nella città di Chongqing tra gennaio e febbraio di questo anno.

Durante la malattia, i livelli degli anticorpi specifici del virus sono risultati significativamente più bassi nel gruppo asintomatico rispetto al gruppo sintomatico, suggerendo che le persone senza sintomi hanno lanciato una risposta immunitaria inferiore.

È stato anche scoperto che lo spargimento virale – quando il corpo rilascia il virus, pronto a potenzialmente infettare altri – si è verificato per 19 giorni nelle persone asintomatiche, rispetto ai 14 giorni nei pazienti sintomatici. Ciò suggerisce che alcune persone asintomatiche potrebbero essere potenzialmente infettive per un po’ più a lungo rispetto alle altre.

Otto settimane dopo la conclusione della malattia, i livelli di anticorpi neutralizzanti sono diminuiti dell’81% nei pazienti asintomatici, rispetto al 62% nei pazienti sintomatici.

Gli esperti che non sono stati direttamente coinvolti nello studio hanno affermato che questi risultati non sono «sorprendenti» e sono in gran parte in linea con ciò che è già noto sulle infezioni lievi di qualsiasi causa, sebbene la ricerca abbia sollevato preoccupazione tra alcuni scienziati.

«Questo suggerisce fortemente che l’immunità potrebbe diminuire entro pochi mesi dall’infezione per una parte sostanziale di persone», ha commentato il professor Liam Smeeth, professore di epidemiologia clinica presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine.

«Abbiamo bisogno di studi più ampi con un follow-up più lungo in più popolazioni, ma questi risultati suggeriscono che non possiamo fare affidamento su persone che hanno avuto infezioni comprovate o su test anticorpali come prova evidente di immunità a lungo termine», ha aggiunto.

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