Quando il broccolo diventa giallo si può mangiare?

Leggi ora il nostro articolo per scoprire se quando il broccolo diventa giallo si può mangiare.

Quando il broccolo diventa giallo si può mangiare? In questo periodo dell’anno, sono tantissime le persone che si pongono questa domanda. Nulla di strano: parliamo, infatti, di uno degli ortaggi di stagione più sani in assoluto.

Nel momento in cui ci si accorge che è diventato giallo, vuol dire che è andato a male. In alcuni casi, oltre a questo palese cambiamento cromatico dal verde, è possibile notare anche delle chiazze di muffa.

Per avere la certezza che il broccolo – ortaggio che, salvo diverse indicazioni da parte del medico, è il caso di includere nella propria alimentazione per via della ricchezza in antiossidanti, vitamina C in particolare – sia davvero marcito, è il caso di controllarne la consistenza. Un broccolo fresco, infatti, deve essere sodo. Nel momento in cui il colore è cambiato, l’ortaggio non risulta sodo e sono presenti delle chiazze di muffa, è meglio non mangiarlo.

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Consigli per conservare i broccoli

Oggi come oggi – ed è il caso di dire a gran voce “per fortuna” – siamo molto più sensibili in merito agli sprechi di cibo. Ecco perché, prima di arrivare ad accorgersi che un broccolo è giallo e quindi non si può più mangiare, ci informiamo su come conservarlo al meglio. La prima cosa da sapere in merito è che, dopo averli acquistati, i broccoli freschi andrebbero consumati nel giro di breve tempo.

A meno che non si abbia la necessità di cuocerli dopo poche ore, il consiglio è di evitare di lavarli. Come mai? Perché, così facendo, il rischio è quello di aumentare il rischio di proliferazione di muffe (si tratta di una raccomandazione valida in generale per tutte le verdure).

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Se si ha intenzione di gustarli anche dopo la fine della loro stagione o, semplicemente, di mangiarli una settimana circa dopo l’acquisto, i broccoli possono essere congelati. Nei casi in cui si opta per questa alternativa, è bene considerare un trucco, semplice ed efficace, che consente di minimizzare i rischi di deperimento.

In cosa consiste? Nel fatto di procedere, prima di congelare le cimette, a pulirle e a immergerle in acqua bollente per un paio di minuti. Si tratta di un trucco che consente di concretizzare l’inattivazione degli enzimi. Lo step successivo prevede il fatto di passare le sopra citate cimette in acqua gelata. Dopo averle asciugate, le si può dividere in porzioni e inserirle nel congelatore.

Attenzione: i broccoli congelati devono essere consumati entro tempi specifici. Entro 6 mesi dalla procedura sopra citata, è infatti bene portarli in tavola.

Ricordiamo l’importanza di conservarli in sacchetti specifici per i cibi, caratterizzati dalla presenza di strati finalizzati a prevenire la diffusione di odori nel freezer.

Non c’è che dire: basta davvero poco per conservare i broccoli nel modo giusto e per evitare di trovarsi davanti ad ortaggi che, gialli e ammuffiti, non possono essere più mangiati.

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