Bimbo con epatite sconosciuta, “candidabile al trapianto di fegato”

Il bambino di Prato di 3 anni ricoverato da ieri, giovedì 21 aprile, all’ospedale Bambino Gesù di Roma è stato ritenuto “candidabile al trapianto di fegato” vista la gravità della forma acuta che lo ha colpito.

Come riportato dall’Ansa, l’ospedale sta rieseguendo tutte le analisi, già realizzate nei ricoveri precedenti in Toscana, per cercare di comprendere la natura dell’infezione che rimane ancora sconosciuta. Il piccolo è ricoverato in rianimazione.

Alcuni casi di epatiti acute di origine non conosciuta vengono ogni anno registrati nella misura di poche unità. La verifica ora è per capire quanto questi episodi siano ora frequenti e se possano essere riconducibili a quanto sta accadendo nel resto d’Europa.

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Il piccolo, come riferito da Adnkronos, era arrivato due giorni fa all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, con un quadro clinico molto grave. Sebbene, come appena accennato, ancora non sia acclarata la correlazione con i casi europei di Epatiti a eziologia sconosciuta, forme particolarmente aggressive segnalate in bimbi con meno di 10 anni, e definite dagli esperti epatiti ‘non A-non E’, l’attenzione è alta anche in Italia, dove è in corso un’indagine a tappeto su tutti i centri epatologici pediatrici italiani, per valutare l’eventuale aumento di queste forme e verificare, di conseguenza, se il nostro Paese sia interessato dal fenomeno che sta coinvolgendo diversi Paesi, in particolare il Regno Unito, dove da gennaio si sono verificati 108 casi in under 10.

Anche negli Usa è stato diramato un alert dai CDC (Centers for Disease Control and Prevention) dopo 9 casi rilevati in Alabama, tutti bambini con età da 1 a 6 anni nei quali è stata diagnosticata anche un’infezione da adenovirus.

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