Non basta farsi misurare la pressione sanguigna una sola volta

Ecco cosa sostiene un nuovo studio pubblicato sul Journal of American Medical Association.

La pressione sanguigna va controllata due volte.

Lo sostiene uno tudio pubblicato sul Journal of American Medical Association.

È stato, infatti, appurato che ai pazienti a cui è stata misurata la pressione arteriosa una seconda volta in uno studio medico hanno restituito un dato inferiore.

La lettura della pressione sanguigna più vera, pertanto, avviene quando un paziente viene lasciato tranquillo per almeno cinque minuti e ciò accade raramente in uno studio medico.

Di solito, tra l’altro, la misurazione della pressione sanguigna è la prima cosa che si fa, insieme all’ascolto della frequenza cardiaca.

Però, ci sono diversi motivi per cui la misurazione potrebbe dare dati sfasati: stress, il posizionamento del braccio… Insomma, in caso di rilevazione di pressione alta, è meglio chiedere al medico di effettuare un secondo test poco dopo dal primo.

Nello studio, il controllo della pressione sanguigna, anche solo un minuto dopo la lettura iniziale, ha mostrato un calo della pressione arteriosa sistolica fino a 17 mmHg, il che è sufficiente per modificare una diagnosi dall’ipertensione ai valori normali. I ricercatori hanno scoperto che maggiore è la lettura iniziale, più significativo è il calo riscontrato nel secondo tentativo.

Lo studio, condotto negli Stati Uniti d’America, ha esaminato 38mila pazienti con pressione sanguigna alta che sono stati analizzati più di 80mila volte nel corso del 2016 dai medici.

Un semplice avviso è stato messo su un grafico per ricordare allo staff o al medico di effettuare una seconda lettura della pressione sanguigna in caso di primo dato alto, ovvero oltre 140/90 mmHg.

La seconda lettura della pressione sanguigna, tuttavia, ha condotto il 36% dei partecipanti allo studio fuori dalla categoria “alta pressione sanguigna“, posizionandoli nel range di normalità.

L’ipertensione incontrollata – ricordiamo – può causare infarti, ictus e malattie renali.

La lettura più bassa evita i farmaci non necessari, diminuisce gli effetti secondari fatali dell’ipertensione e riduce i costi sanitari complessivi. Insomma, quando si tratta di controllo della pressione arteriosa, una sola volta non è sufficiente.

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