Mastoplastica: paziente in stato vegetativo dopo l’uscita dell’anestesista dalla sala operatoria

Incidente in sala operatoria: anestesista risponde al telefono, causando gravi conseguenze per la paziente. La Cassazione conferma risarcimento.

Uscire da una sala operatoria per rispondere al telefono sembra un’azione impensabile per un professionista della salute. Tuttavia, questo è esattamente ciò che è accaduto in un caso che ha portato a conseguenze drammatiche per una paziente e a una condanna significativa per l’anestesista coinvolto.

Il caso

Un’assenza rischiosa

Durante un intervento di mastoplastica additiva, l’anestesista ha lasciato la sala operatoria per ben quattro volte per rispondere a chiamate telefoniche. Questa negligenza ha avuto un impatto devastante sulla paziente, che è finita in stato vegetativo permanente. Nonostante il reato sia prescritto, impedendo procedimenti penali ulteriori, la Cassazione ha preso una decisione chiara sul risarcimento.

Le conseguenze

Un risarcimento da 600 mila euro

La decisione della Cassazione ha imposto all’anestesista il risarcimento di circa 600 mila euro. Le sue azioni non solo hanno messo in pericolo la vita della paziente ma hanno anche violato i principi fondamentali della pratica medica, compreso il dovere di vigilanza continua durante le operazioni chirurgiche.

Falsificazione e omissioni

Errori nella documentazione clinica

L’anestesista è stato accusato di falsificazione della cartella clinica, omettendo informazioni cruciali e mentendo su altre, come la frequenza cardiaca della paziente. Un’ulteriore negligenza riguardava il mancato intervento tempestivo su una crisi respiratoria della paziente, aggravata dall’assenza ingiustificata dell’anestesista.

Un dettaglio non trascurabile

Lo smalto sulle unghie: un ostacolo inatteso

Una trascuratezza apparentemente minore, ma con conseguenze significative, è stata l’aver permesso alla paziente di mantenere lo smalto su mani e piedi. Questo dettaglio ha impedito una corretta osservazione delle dita per monitorare i livelli di ossigenazione, rappresentando un’ulteriore omissione professionale.

Una lezione per il futuro

Questo caso sottolinea l’importanza della concentrazione e della dedizione totale dei professionisti medici durante le procedure chirurgiche. Le azioni dell’anestesista non solo hanno avuto conseguenze tragiche per la paziente ma hanno anche evidenziato la necessità di aderire strettamente ai protocolli di sicurezza e di etica professionale in medicina.

Leggi anche: Operazione straordinaria: tumore al cervello rimosso con una nuova tecnica

Articoli correlati