Linfoma: cos’è, dove colpisce e come riconoscerlo per tempo

Il linfoma è un tumore dei linfociti che colpisce spesso i linfonodi. Riconoscerne i sintomi e diagnosticarlo precocemente è essenziale.

Il linfoma è un tumore che ha origine nei linfociti, cellule fondamentali del sistema immunitario. Può svilupparsi in diverse aree del corpo, soprattutto nei linfonodi, causando sintomi spesso vaghi e confondenti. Conoscerne le caratteristiche è essenziale per identificarlo precocemente e affrontarlo nel modo più efficace possibile.

Linfoma
Linfoma

Cos’è il linfoma

Il linfoma è un tumore del sistema linfatico, una rete complessa che attraversa l’intero organismo trasportando linfa e cellule immunitarie. La malattia nasce dai linfociti, un tipo di globuli bianchi responsabili della difesa contro virus, batteri e altre minacce.

In condizioni normali, i linfociti circolano nel corpo per combattere le infezioni. Quando però subiscono mutazioni genetiche, possono moltiplicarsi in modo incontrollato, formando masse tumorali nei linfonodi o in altri organi.

Questo processo compromette il sistema immunitario, perché i linfociti malati sostituiscono quelli sani, lasciando l’organismo più esposto a infezioni e altre malattie. Sebbene le cause precise di queste mutazioni non siano ancora del tutto chiare, fattori genetici, un sistema immunitario indebolito o l’esposizione a determinati virus sembrano aumentare il rischio di sviluppare un linfoma.

Tipologie principali di linfoma

Esistono due categorie principali di linfoma:

  • Linfoma di Hodgkin: meno comune, colpisce spesso i giovani ed è caratterizzato dalla presenza delle cellule di Reed-Sternberg, tipiche di questo tipo.
  • Linfoma non Hodgkin: molto più frequente, comprende numerosi sottotipi e può manifestarsi in qualsiasi parte del sistema linfatico, inclusi organi non linfoidi.

Dove si sviluppa il linfoma nel corpo

Il linfoma può insorgere in diversi distretti corporei dove si trovano i linfonodi, ossia strutture chiave del sistema immunitario. I linfonodi filtrano batteri e scarti cellulari e svolgono un ruolo di primo piano nella risposta immunitaria. Quando sono coinvolti dal linfoma, tendono ad aumentare di volume.

Le zone più comunemente colpite sono:

  • Collo: spesso sede di linfonodi ingrossati, è una delle aree in cui il linfoma si manifesta per prima.
  • Ascelle: l’ingrossamento dei linfonodi in questa zona può essere notato al tatto e preoccupa chi lo scopre in modo casuale.
  • Inguine: può causare gonfiore e fastidio nella parte bassa del corpo.

Sintomi comuni del linfoma

Il linfoma può dare sintomi differenti, a seconda del tipo e della localizzazione. Tra i segnali più frequenti troviamo:

  • Gonfiore dei linfonodi (collo, ascelle, inguine)
  • Perdita di peso improvvisa, senza cambiamenti nella dieta
  • Febbre persistente, senza cause evidenti
  • Sudorazioni notturne intense
  • Prurito diffuso, spesso inspiegabile
  • Stanchezza costante, non risolvibile con il riposo
  • Inappetenza e debolezza generale
  • Tosse o difficoltà respiratorie, se il linfoma interessa il torace
  • Dolore addominale, toracico o osseo, in base alla localizzazione
  • Senso di pienezza dopo pasti leggeri, per compressione sugli organi addominali

È importante sapere che non tutti i sintomi si manifestano contemporaneamente, ma la presenza di più segnali richiede una valutazione medica tempestiva.

Linfoma
Linfoma

Come si diagnostica il linfoma

Una diagnosi precoce può fare la differenza. Il medico inizia sempre da un’anamnesi dettagliata e un esame obiettivo. A seconda dei casi, vengono richiesti esami specifici, tra cui:

  • Esami del sangue: verificano i livelli di globuli bianchi, rossi e piastrine, e controllano la funzionalità di organi come fegato e reni.
  • Biopsia linfonodale: si preleva un campione di tessuto da un linfonodo sospetto per verificarne la natura al microscopio. Può avvenire tramite ago o con piccolo intervento chirurgico.
  • Biopsia del midollo osseo: serve a stabilire se la malattia ha raggiunto la midollo osseo, dove si formano le cellule del sangue.
  • Puntura lombare: analizza il liquido cerebrospinale per verificare eventuale diffusione al sistema nervoso centrale.
  • Radiografia del torace: utile per individuare linfonodi ingrossati nella zona toracica.
  • Tomografia computerizzata (TC): mostra con precisione linfonodi o masse in zone come addome, bacino o testa.
  • PET (tomografia a emissione di positroni): impiega un tracciante radioattivo per individuare cellule tumorali attive in tutto il corpo.
  • Scintigrafia ossea: rileva eventuali danni ossei causati dalla diffusione del linfoma.
  • Risonanza magnetica (RMN): indicata per valutare l’eventuale coinvolgimento del midollo spinale o del cervello.
  • Ecografia addominale: consente di esplorare linfonodi e organi interni, utile soprattutto nei bambini o nelle donne in gravidanza.

In caso di gravidanza sospetta, è fondamentale informare il medico prima di eseguire esami con radiazioni. In queste situazioni si preferisce la RMN o l’ecografia, sicure per il feto.

Importanza della diagnosi completa

Anche se l’ingrossamento dei linfonodi è un sintomo tipico, il linfoma può colpire altri organi, rendendo necessaria una valutazione diagnostica globale. Non ignorare segnali persistenti o insoliti: una diagnosi precoce può migliorare sensibilmente le prospettive di cura.

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