In Scozia assorbenti (e altri prodotti) gratuiti, prima volta al mondo

La Scozia è diventata il primo Paese al mondo a fornire l’accesso gratuito e universale ai prodotti per il ciclo mestruale dopo una campagna di sensibilizzazione di quattro. Ne dà notizia Il Guardian.

La legge sulla fornitura gratuita per i prodotti del ciclo, approvata all’unanimità nella sua fase finale ieri sera, martedì 24 novembre, imporrà alle autorità locali l’obbligo di rendere disponibili i prodotti per tutte coloro che ne avranno bisogno.

La campagna è stata guidata dalla portavoce per la salute del Labour scozzese, Monica Lennon, che al Guardian ha detto: «Questo farà una differenza enorme per la vita delle donne. Ci sono già stati grandi progressi a livello comunitario e attraverso le autorità locali nel dare a tutti la possibilità di avere la dignità che spetta».

E ancora: «C’è stato un enorme cambiamento nel modo in cui il ciclo viene discusso nella vita pubblica. Solo alcuni anni fa era impensabile una discussione aperta sulle mestruazioni in Parlamento».

La povertà mestruale – la lotta per pagare i prodotti sanitari fondamentali su base mensile – è aumentata durante la pandemia di coronavirus, secondo alcune associazioni.

Infatti, una ricerca precedente di Women for Independence ha rivelato che quasi una donna su cinque ha sperimentato la povertà mestruale, che ha un impatto significativo su igiene, salute e benessere. Si stima che le donne spendono in media 13 sterline (circa 14 euro) al mese in prodotti mestruali e diverse migliaia di euro nell’arco della vita.

La legge sancisce anche l’obbligo per le scuole, i college e le università di fornire i prodotti gratuitamente.

Nel frattempo, un certo numero di singole imprese – ristoranti, pub e persino club di calcio – hanno cominciato a fornire prodotti legati alle mestruazioni gratuiti in modo indipendente. Infatti, è diventato comune in Scozia entrare nel bagno delle donne e trovare prodotti gratuiti accanto ai lavandini o all’interno di una scatola.

Lennon ha detto che gli attivisti di tutto il mondo hanno osservato molto da vicino i progressi in Scozia: «È un messaggio importante nel mezzo di una pandemia globale».

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