Eric Dane racconta la sua battaglia contro la SLA: “Non è la fine della mia storia”

Non esiste una cura definitiva per la SLA, ma alcune terapie e farmaci possono rallentare la progressione e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Eric Dane, attore noto per i suoi ruoli in “Grey’s Anatomy” e “Euphoria”, è apparso profondamente commosso nella sua prima intervista televisiva dopo aver annunciato ad aprile la diagnosi di SLA (sclerosi laterale amiotrofica). L’intervista, realizzata da Diane Sawyer per “Good Morning America”, andrà in onda il 16 giugno e rappresenta il primo racconto pubblico diretto di Dane sulla sua battaglia con la malattia.

Cosa ha detto Dane

“Mi sveglio ogni giorno e mi rendo subito conto che sta succedendo tutto questo. Non è un sogno”, ha dichiarato Dane durante la conversazione, visibilmente emozionato e in lacrime.

Nonostante la gravità della diagnosi, Dane ha sottolineato la sua determinazione a guardare avanti:

Non penso che questa sia la fine della mia storia. Non sento che questa sia la fine per me”.

Durante l’intervista, Sawyer gli ha chiesto chi fosse stata la sua prima chiamata dopo aver ricevuto la diagnosi, domanda che ha portato Dane a commuoversi ulteriormente, testimoniando quanto il sostegno della famiglia e degli amici sia stato fondamentale in questo momento difficile.

La diagnosi e la reazione pubblica

Dane, 52 anni, ha reso pubblica la diagnosi ad aprile, spiegando di voler continuare a lavorare e di sentirsi fortunato ad avere la famiglia al suo fianco. Ha chiesto rispetto per la privacy sua e dei suoi cari, sottolineando l’importanza del supporto familiare in questa nuova fase della vita.

L’attore ha due figlie adolescenti, Billie Beatrice e Georgia Geraldine, avute con l’attrice Rebecca Gayheart, dalla quale si era separato ma con cui mantiene un forte legame, soprattutto per il bene delle figlie.

Leggi anche: La battaglia di Morten Harket contro il Parkinson: tra interventi, musica e speranza

Cos’è la SLA

La SLA (sclerosi laterale amiotrofica), anche nota come malattia di Lou Gehrig, è una patologia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni del cervello e del midollo spinale, portando a una progressiva perdita di controllo muscolare fino alla paralisi. Non esiste una cura definitiva, ma alcune terapie e farmaci possono rallentare la progressione e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Il messaggio di Eric Dane

Il racconto di Dane si distingue per la sua sincerità e per la volontà di trasmettere speranza, nonostante la diagnosi. Ha ribadito di voler continuare a lavorare, in particolare sul set di “Euphoria”, e di non voler essere definito solo dalla malattia: “Resto concentrato sul futuro. Non penso che questa sia la fine della mia storia”.

L’intervista integrale promette di offrire uno sguardo autentico e toccante sulla resilienza di Dane e sulla realtà quotidiana di chi affronta la SLA, con un messaggio di forza che ha già commosso e ispirato il pubblico internazionale.

Incidenza attuale della SLA nel mondo (2024-2025)

L’incidenza della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) a livello globale nel 2024 e 2025 rimane stabile rispetto agli anni precedenti, attestandosi tra 2 e 3 nuovi casi ogni 100.000 abitanti all’anno. Questa stima è confermata sia da fonti accademiche che da organizzazioni specialistiche e rappresenta il dato di riferimento nei paesi occidentali e a livello internazionale.

Sintesi dei dati chiave

– Incidenza mondiale attuale: 2-3 nuovi casi ogni 100.000 abitanti/anno.

– Prevalenza: circa 10 casi ogni 100.000 abitanti nei paesi occidentali.

– Distribuzione: la SLA colpisce entrambi i sessi, con una lieve prevalenza maschile, e la maggior parte dei casi è sporadica; solo il 10-20% ha una base genetica.

– Italia: circa 6.000 persone vivono con la SLA, con un’incidenza e una prevalenza in linea con i dati europei.

Prospettive e tendenze

Secondo le proiezioni, il numero totale di persone affette da SLA nel mondo continuerà a crescere nei prossimi anni, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione. Tuttavia, l’incidenza annuale rimane costante nel breve periodo (2024-2025), mentre il numero totale di malati (prevalenza) aumenta gradualmente.

La ricerca e l’attenzione internazionale sulla malattia sono in costante crescita.

Articoli correlati