SLA: quali sono i primi sintomi? I campanelli d’allarme

Leggi ora il nostro articolo e scopri i primi sintomi della SLA e le tipologie di esordio della malattia.

La SLA (sclerosi laterale amiotrofica) è una patologia che, in questi ultimi anni, è al centro di un’attenzione mediatica potente. Tra le cause rientra, purtroppo, il numero molto alto di ex campioni del pallone, lo sport più famoso in assoluto, che ne soffrono o ne hanno sofferto. L’accensione dei riflettori sulla malattia ha portato diverse persone a farsi domande in merito al suo decorso. Tra gli interrogativi più diffusi rientrano quelli legati ai primi sintomi. Quali sono? Nelle prossime righe di questo articolo, risponderemo assieme a questa domanda.

Ti invitiamo, in caso di dubbi sulle tue condizioni di salute o su quelle di una persona a te cara, a chiedere informazioni al tuo medico curante.

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SLA: come si manifesta all’inizio?

Quando si parla della SLA, è necessario ricordare che, inizialmente, i suoi sintomi si palesano in maniera estremamente graduale. Alla luce di ciò, tantissime persone non si rendono conto subito di avere a che fare con questa gravissima patologia. Detto questo, vediamo alcune delle prime manifestazioni della malattia.

  • Contrazioni muscolari: in questo caso specifico, si parla di fenomeni estremamente rapidi e involontarie. Tecnicamente note come fascicolazioni, le contrazioni muscolari che caratterizzano l’inizio della SLA riguardano soprattutto gli arti, ma anche la lingua e le spalle.
  • Crampi muscolari.
  • Fenomeni di spasticità.
  • Debolezza muscolare a carico.

Si potrebbe andare avanti ancora a parlare della manifestazioni iniziali della SLA. Oltre a quelle appena ricordate, citiamo le difficoltà nel parlare, così come le criticità relative alla deglutizione.

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Classificazione della malattia

Sulla base dei primi sintomi, si può parlare di una classificazione vera e propria della malattia. Ecco tutti i dettagli in merito:

  • Spinale: i pazienti che hanno a che fare con questa tipologia di SLA, vivono in prima persona un esordio della malattia caratterizzato da una palese asimmetria nella forza degli arti. Nella maggior parte dei casi, i sintomi cominciano a palesarsi coinvolgendo un singolo arto e, successivamente, coinvolgendo anche le abilità manuali e l’andatura. Chi vive questa situazione, infatti, zoppicano e hanno difficoltà nel portare avanti ordinari compiti della quotidianità. La tipologia di esordio appena descritta riguarda il 75% circa dei casi di SLA.
  • Bulbare: in questo frangente, i pazienti lamentano disturbi del linguaggio, ma anche difficoltà nella deglutizione e, nei casi più gravi, disfagia. L’esordio della SLA con questo quadro sintomatologico riguarda circa un quarto dei malati. Un aspetto da sottolineare riguarda anche il labile equilibrio emotivo. I malati di SLA a esordio bulbare, infatti, hanno spesso a che fare con manifestazioni incontrollate e improvvise di riso e di pianto. Per amor di precisione, ricordiamo che, con questa quadro, il coinvolgimento degli arti tende a palesarsi attorno ai due anni dall’esordio generale dei sintomi. In generale, l’esordio bulbare ha una prognosi peggiore rispetto a quello spinale.

Quando si parla di questa classificazione, è importante sottolineare che, man mano che progredisce la malattia, diventa sempre meno definita. Può capitare, infatti, che i sintomi sopra citati si sovrappongano.

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