Ebola tornata in Africa: cos’è, quali sono i sintomi e il trattamento

  • Donna morta nella Repubblica del Congo per la presenza del virus Ebola.
  • L’ebola è un virus altamente contagioso e che mette a repentaglio la ita. I sintomi all’inizio sono aspecifici e la diagnosi non può essere posta.
  • La letalità varia dal 25 al 90 %.

Un nuovo caso di Ebola nella Repubblica del Congo torna a far tremare un Paese già in difficoltà. Un virus mortale, un’epidemia che risale a dicembre 2013.

Ebola in Africa: cos’è, quali sono i sintomi e la cura

Un incubo che riappare nella Repubblica del Congo. Già nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva dichiarato lo stato di Emergenza Sanitaria Internazionale per l’epidemia di ebola nella Repubblica Democratica del Congo.

Oggi un nuovo caso nel Congo Orientale-Kinshasa, vicino alla città di Butembo. Il virus è stato rilevato nei campioni di una donna ricoverata e poi deceduta.

Gli occhi sono puntati verso questo evento perché potrebbe essere il ‘segno’ potenziale dell’inizio della dodicesima epidemia della malattia nel Paese da quando il virus è stato scoperto nel 1976.

Le caratteristiche del virus Ebola e la sua trasmissione

Il virus Ebola provoca una malattia molto grave che mette a repentaglio la vita di chi lo contrae.

Come riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), i virus ad Rna del genere Ebola fanno parte della famiglia dei Filoviridae (filovirus). A questa famiglia appartengono anche il genere Marburgvirus e il genere Cuevavirus.

Sono stati identificati sei diverse specie di virus ebola:

  • Bundibugyo ebolavirus (BDBV)
  • Zaire ebolavirus (EBOV)
  • Reston ebolavirus (RESTV)
  • Sudan ebolavirus (SUDY)
  • Taї Forest ebolavirus (TAFV)
  • Bombali ebolavirus (BOMV).

Solo Bdbv, Ebov e Sudv sono stati associati a grandi epidemie da EVD in Africa.

Questo virus è altamente contagioso e può essere contratto tramite fluidi corporei, sangue, saliva, vomito, escrementi.

Secondo uno studio del New England Journal of Medicine, il virus può vivere nello sperma dei sopravvissuti maschi per più di tre anni.

Per cui l’OMS raccomanda ai soggetti di sesso maschile, convalescenti da EVD, di mantenere più elevati livelli di igiene e avere rapporti sessuali più protetti nei 12 mesi successivi all’inizio dei sintomi della malattia o finché il liquido seminale non risulti per due volte negativo ai test per virus ebola.

Nella diffusione della malattia in Africa hanno avuto sicuramente un impatto le cerimonie di sepoltura e il diretto contatto con il cadavere dei defunti.

I sintomi e il decorso clinico

S’inizia con un esordio acuto preceduto da un’incubazione di 10-12 giorni a cui fanno seguito i primi sintomi: febbre, astenia, mialgie, artralgie e cefalea.

La malattia progredisce acutizzando ancora di più i sintomi fino alla comparsa di un’astenia profonda, anoressia, diarrea, nausea e vomito. Quella descritta è la prima fase prodromica che può durare fino a 10 giorni.

Successivamente i danni iniziano a sorgere nei diversi organi interni, quindi una malattia che si espande nell’organismo.

I fenomeni emorragici, sia cutanei che viscerali, compaiono in oltre la metà dei pazienti affetti da EVD, in genere dopo una settimana dall’esordio. Si può trattare di sanguinamenti a carico del tratto gastrointestinale (ematemesi e melena), petecchie, epistassi, ematuria, emorragie sottocongiuntivali e gengivali, meno-metrorragie. Alcuni pazienti presentano emorragie estese e coagulazione intravasale disseminata (Cid). Nella fase terminale della EVD il quadro clinico è caratterizzato da tachipnea, anuria, shock ipovolemico, sindrome da insufficienza multi-organo.

La letalità, a seconda delle epidemie e delle specie di ebolavirus, varia dal 25% al 90% [Fonte: Epicentro].

Diagnosi

Nei primi giorni i sintomi sono aspecifici ed è difficile poter porre una diagnosi, verranno effettuati dei specifici esami di laboratorio ma i test commerciali disponibili per la diagnosi sono pochi.

Trattamento

Non esiste ancora un trattamento efficace per EDV, piuttosto vengono trattati i sintomi specifici per rendere la sopravvivenza migliore.

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