Dolori insopportabili da quando ha 13 anni: la diagnosi che le ha cambiato la vita

Emma Maxwell ha vissuto con un dolore cronico legato all'endometriosi. Dopo anni di invalidante sofferenza e diagnosi errate, Emma ha condiviso la sua lotta.

Fin dal suo primo ciclo mestruale a 13 anni, la britannica Emma Maxwell ha vissuto un dolore atroce, sintomo dell’endometriosi, una condizione infiammatoria cronica.

Emma Maxwell
Emma Maxwell

La difficile decisione di consultare un medico

Nonostante il dolore crescente, Emma ha tentato di sopportarlo per due anni prima di decidere di consultare un medico a 15 anni. Tuttavia, il medico le disse che il dolore mestruale era normale e che doveva resistere.

Il ciclo infinito di contraccezione: una soluzione illusoria

Diversi tipi di contraccettivi sono stati prescritti a Emma nel corso di tre anni ma il suo stato di salute continuava a peggiorare. La prescrizione di diverse pillole anticoncezionali non ha portato, infatti, alcun sollievo significativo al suo dolore persistente.

La decisione di abbandonare la contraccezione: una scelta coraggiosa

A 19 anni, Emma ha preso la coraggiosa decisione di interrompere l’assunzione di contraccettivi. Il dolore, invece di diminuire, ha raggiunto livelli insopportabili, coinvolgendo ogni aspetto della sua vita quotidiana. La sua ricerca di risposte l’ha portata da vari medici.

Una diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile ha aggiunto confusione e frustrazione alla lotta di Emma. Solo nel 2019, a 20 anni, è stata correttamente diagnosticata l’endometriosi dopo numerosi incontri con specialisti.

Operazioni e complicazioni

Il primo intervento chirurgico di Emma nel 2019, mirato a distruggere parte del tessuto riproduttivo, si è rivelato un fallimento. Una seconda operazione, eseguita nel gennaio 2023, ha finalmente rivelato la presenza diffusa di aderenze di endometriosi in molte parti del suo corpo.

Vivere con l’endometriosi: una lotta costante

La vita quotidiana di Emma è ora dominata dal dolore, variando in intensità ma mai del tutto assente. Anche dopo la seconda operazione, il dolore persiste, influenzando il suo lavoro e la sua qualità di vita. La sua situazione l’ha portata a sperimentare una temporanea “menopausa indotta medicalmente” nel 2020.

La sfida di Emma

Emma, che ha affrontato la prospettiva di non poter avere figli, continua a cercare soluzioni e spera di alleviare il suo dolore cronico e, attraverso la sua voce e la sua esperienza, la donna si impegna a sensibilizzare sulle complessità di questa condizione, offrendo speranza e consapevolezza a coloro che lottano con questa malattia debilitante.

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