Diastasi addominale dopo il parto, lo sfogo di Costanza Caracciolo: “Body shaming e dolori che nessuno vede”

La diastasi addominale non è solo un problema estetico: può avere ripercussioni significative sulla salute fisica e sulla qualità della vita nel lungo periodo.

Costanza Caracciolo, ex velina e moglie di Bobo Vieri, ha scelto di parlare pubblicamente della sua esperienza con la diastasi addominale, una condizione spesso sottovalutata ma molto comune tra le donne dopo la gravidanza. Ospite a “La Volta Buona” di Caterina Balivo, Caracciolo ha raccontato di essere stata più volte bersaglio di critiche sui social per la sua forma fisica, con domande frequenti sul fatto che sembrasse ancora incinta. Proprio queste osservazioni l’hanno spinta a indagare e, dopo controlli specifici, le è stata diagnosticata una diastasi addominale di 5 centimetri, comparsa dopo la nascita delle sue due figlie, Stella (2018) e Isabel (2020).

Cos’è la diastasi addominale e perché colpisce dopo la gravidanza

La diastasi addominale è la separazione eccessiva dei muscoli retti dell’addome, che normalmente sono uniti dalla linea alba, una sottile fascia di tessuto connettivo. Questo distacco si verifica soprattutto in seguito a un aumento della pressione endo-addominale, come avviene durante la gravidanza, quando la crescita del feto e i cambiamenti ormonali stirano e assottigliano la muscolatura addominale.

Un problema estetico e funzionale

Nel post-partum, la diastasi può persistere e diventare un problema non solo estetico ma anche funzionale: tra i sintomi più comuni ci sono gonfiore, rigonfiamento addominale (specie dopo i pasti o durante gli sforzi), dolore lombare, difficoltà digestive e, nei casi più gravi, rischio di ernia ombelicale.

Secondo le stime, la diastasi addominale interessa circa il 30% delle donne dopo il parto, ma Caracciolo ha sottolineato che la percentuale può arrivare anche al 60%.

L’esperienza personale e il body shaming

Caracciolo ha raccontato che, dopo le gravidanze ravvicinate, non riusciva a “buttare giù la pancia” nonostante dieta e allenamento. Solo dopo un’ecografia addominale, su consiglio del medico, ha scoperto la reale causa: una separazione dei retti addominali di 5 centimetri, senza ernia associata. Questa condizione le ha procurato anche dolori alla schiena e difficoltà digestive, oltre al disagio emotivo per i continui commenti ricevuti sui social, spesso allusivi a una presunta nuova gravidanza.

La showgirl ha sottolineato quanto il body shaming sia ancora diffuso e come, soprattutto sui social, molte donne vengano giudicate senza conoscere le loro reali condizioni di salute. Ha scelto di rispondere bloccando chi la attacca e sensibilizzando sull’importanza di non giudicare l’aspetto fisico altrui, soprattutto quando può essere legato a un problema di salute.

Come si affronta la diastasi addominale

Caracciolo ha valutato anche la possibilità di un intervento chirurgico, ma è riuscita a migliorare la situazione grazie a esercizi specifici di respirazione e rafforzamento addominale, pur ammettendo che si tratta di un percorso impegnativo e non sempre risolutivo per tutti. Nei casi meno gravi, infatti, la riabilitazione con esercizi mirati può essere sufficiente, mentre nei casi più severi o associati a ernia si può ricorrere alla chirurgia.

Un tema da non sottovalutare

La testimonianza di Costanza Caracciolo contribuisce a rompere il tabù sulla diastasi addominale, una condizione che va riconosciuta, diagnosticata e trattata con attenzione, senza essere minimizzata a un semplice problema estetico. La sua esperienza mette in luce la necessità di maggiore informazione e sensibilizzazione, sia tra le donne sia tra gli operatori sanitari, affinché chi ne soffre possa ricevere il giusto supporto e non debba subire ulteriori pressioni sociali o giudizi infondati.

Leggi anche: Dramma alla Garbatella, overdose fatale in casa: così la cocaina ingerita può uccidere in pochi minuti

Come influisce la diastasi addominale sulla salute a lungo termine

La diastasi addominale non è solo un problema estetico: può avere ripercussioni significative sulla salute fisica e sulla qualità della vita nel lungo periodo.

– Dolore cronico alla schiena: la debolezza della muscolatura addominale aumenta lo sforzo sulla colonna vertebrale, favorendo dolori lombari persistenti.

– Disfunzioni del pavimento pelvico: la perdita di tono addominale può causare incontinenza urinaria, senso di pesantezza pelvica e, nei casi più gravi, prolasso degli organi pelvici.

– Problemi digestivi e respiratori: gonfiore, difficoltà digestive, stitichezza e, talvolta, difficoltà respiratorie sono frequenti nelle forme più marcate.

– Ernie addominali: la separazione dei muscoli può favorire la comparsa di ernie ombelicali o epigastriche, che possono richiedere un intervento chirurgico.

– Alterazioni posturali: la perdita di stabilità del “core” può causare instabilità, peggioramento della postura e dolori a bacino e anche.

– Impatto psicologico: il disagio per la persistenza della “pancia post-partum” e la limitazione nelle attività quotidiane possono generare ansia, frustrazione e riduzione dell’autostima.

Prognosi e prevenzione

La prognosi dipende dalla gravità della diastasi e dall’efficacia del trattamento. In molti casi, esercizi mirati e fisioterapia possono migliorare la situazione, ma nelle forme più gravi può essere necessario un intervento chirurgico. Una diagnosi precoce e l’aderenza ai trattamenti raccomandati sono fondamentali per ridurre i rischi a lungo termine.

In conclusione, la diastasi addominale può influire negativamente sulla salute a lungo termine, causando dolore, problemi funzionali e psicologici, e aumentando il rischio di ernie e altre complicanze. Non va quindi sottovalutata e richiede un approccio multidisciplinare per una gestione efficace e personalizzata.

Articoli correlati