Covid-19, scoperta una nuova variante del coronavirus a New York

Una nuova variante del coronavirus è stata scoperta a New York, negli Stati Uniti d’America. Lo riporta la CNN.

Questa variante, secondo due team differenti di ricercatori, potrebbe eludere la risposta immunitaria naturale del corpo così come gli effetti dei trattamenti con gli anticorpi monoclonali.

La variante è stata chiamata B.1.526 ed è apparsa in pazienti che vivono in diversi quartieri di New York, diffondendosi soprattutto nel nord est.

Una delle mutazioni presenti in questa variante è la stessa riscontrata per la prima volta in Sud Africa e nota con il nome di B.1.351. Pare eludere, in qualche modo, anche la risposta del corpo ai vaccini e sta diventando sempre più comune.

Un team del Columbia University Medical Center ha affermato: «Abbiamo osservato un aumento costante del tasso di rilevamento da fine dicembre a metà febbraio, con un aumento allarmante fino al 12,7% nelle ultime due settimane».

Nessuna delle ricerche è stata pubblicata in una rivista scientifica.

La nuova variante è apparsa per la prima volta in campioni raccolti in città a novembre. Entro la metà di questo mese, rappresentava circa una su quattro delle sequenze virali raccolte in un database condiviso dagli scienziati.

Michel Nussenzweig, immunologo della Rockefeller University, come riportato sul New York Times, ha affermato: «Non è una notizia particolarmente felice», preoccupato per quanto la variante di New York si stia diffondendo rapidamente.

Infatti, le stime dicono che diventerà la forma più diffusa di coronavirus negli Stati Uniti entro la fine di marzo. I pazienti infettati dal virus portatore di tale mutazione hanno circa sei anni in più della media dei pazienti ricoverati e molti di loro vivono a Westchester, nel Bronx, nel Queens, nella parte inferiore di Manhattan e a Brooklyn. Non si tratta quindi di un focolaio unico.

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