Cosa vediamo veramente prima di morire?

Esistono numerose segnalazioni di “morte imminente”, ma di cosa si tratta scientificamente? Perché così tante persone vedono la luce bianca?

Numerosi casi di persone che hanno vissuto esperienze di morte imminente (EMI) hanno riportato testimonianze simili: la visione di una sorta di tunnel in lontananza. L’EMI alimenta il mito di una sorta di passaggio tra la vita e la morte. E la cultura popolare spesso coltiva questo mito nei film, forse perché potrebbe esserci una parte di verità.

Un Meccanismo Cerebrale alla Base

Allora, si tratta di allucinazioni sensoriali o esiste un reale legame con il mito della luce bianca? Secondo alcuni scienziati, la chiave di queste visioni soprannaturali si trova nel nostro cervello. Queste visioni potrebbero insegnarci di più sull’attività cerebrale, poiché le connessioni neuronali entrano in uno stato “inusuale” di funzionamento appena prima della morte. I meccanismi che si verificano durante la nostra morte sono decifrati dagli scienziati, e gli organi vitali si spengono in un modo ben caratteristico nel caso di attacchi cardiaci. Si parla di “tsunami cerebrale” appena prima della morte.

Un’Esperienza “Realmente” Vissuta dai Pazienti

Dopo l’arresto cardiaco, il cervello conosce un’attività molto intensa nei 30 secondi successivi. Così, le persone che sono state rianimate incontrano ogni sorta di allucinazioni durante questo periodo, che descrivono soprattutto come la visione dei propri cari o di una luce bianca alla fine di un tunnel. Gli studi in materia sottolineano l’aspetto veritiero dell’esperienza vissuta, in termini di sensazioni. In altre parole, i pazienti rianimati non possono immaginare che queste visioni non si siano realmente verificate. Il neurologo Jimo Borjigin dell’Università del Michigan ha dimostrato, tramite un ECG (elettrocardiogramma) sui ratti, che il cervello effettivamente continua ad agire dopo l’arresto degli altri organi vitali, incluso il cuore. Fonte: Gentside.

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