Come si usa la curcuma come antinfiammatorio?

L’interesse nei confronti dei rimedi naturali è molto alto da diverso tempo a questa parte. A dimostrazione di ciò, è possibile citare le tantissime persone che, ogni giorno, si chiedono come si usa la curcuma come antinfiammatorio.

Se stai leggendo queste righe, significa che vuoi saperne di più. Perfetto! Nelle prossime righe di questo articolo, cercheremo di capire meglio le applicazioni della curcuma per combattere e prevenire gli stati infiammatori.

Proprietà della curcuma: l’efficacia antinfiammatoria

La curcuma, spezia nota da secoli per le sue proprietà benefiche grazie soprattutto alla millenaria tradizione ayurvedica, si contraddistingue per un’importante efficacia antinfiammatoria.

Nel corso degli anni, questo suo beneficio è stato indagato più volte. A ricordarlo ci pensano studi scientifici come questo. Pubblicato nel 2001 e condotto da esperti attivi presso diverse realtà accademiche cinesi – p.e. l’Università di Medicina Tradizionale Cinese di Chengdu – ha analizzato le proprietà antinfiammatorio della curcumina, pigmento estratto dalla Curcuma longa.

Un altro lavoro scientifico degno di nota è un recente studio italiano condotto presso l’Istituto di Ricerca Mario Negri e incentrato sulla valutazione dei benefici della curcumina contro l’artrosi, una patologia notoriamente diffusa e con un minimo carattere infiammatorio.

Composto fenolico di origine naturale, la curcumina deve la sua efficacia antinfiammatoria alla capacità di intervenire, riducendola, sull’azione delle citochine. La curcumina è altresì utile contro la produzione di specie reattive dell’ossigeno.

Chiarita questa premessa, possiamo entrare nel vivo della risposta alla domanda “Come si usa la curcuma come antinfiammatorio?”.

Benefici della curcuma: come sfruttare l’effetto antinfiammatorio della spezia

Quante volte hai sentito un amico o un parente parlare del mix curcuma e miele e dire di assumerlo come antinfiammatorio? Tante! Ricordiamo che i benefici ci sono ma che dal punto di vista dell’efficacia antinfiammatoria ci sono cose importanti da dire. Ecco quali:

  • nella curcuma naturale, la percentuale di sostanze biologicamente attive è irrisoria. Per dare qualche numero, si viaggia tra l’1 e il 6%. Non a caso diversi esperti di salute consigliano di puntare sugli integratori;
  • la biodisponibilità è ridotta. In questo caso si risolve il problema con alcuni trucchi furbi, come per esempio l’aggiunta di una spolverata di pepe nero. Un’altra delle ricette con la curcuma utili a migliorare la biodisponibilità dei suoi attivi è quella che vede in primo piano la sua assunzione assieme all’olio extra vergine di oliva.

Quando si parla delle proprietà della curcuma e si guarda nello specifico all’efficacia antinfiammatoria, bisogna ragionare anche in ottica di dosi. Per apprezzare effetti rilevanti è infatti raccomandata l’assunzione quotidiana di 400 – 800 mg di curcumina. Prima di procedere è necessario chiedere consiglio al medico curante.

Un altro consiglio per sfruttare al meglio i benefici della curcuma dal punto di vista antinfiammatorio prevede il fatto di dividere la quantità di curcumina assunta quotidianamente in diverse tranche. Idealmente è il caso di assumere il sopra citato dosaggio di principio attivo in 2/3 momenti.

Il suggerimento è come già accennato quello di assumere integratori, rammentando sempre che per apprezzare effetti antinfiammatori conta lo stile di vita in generale. Dal punto di vista della dieta, l’optimum è il focus su quella mediterranea.

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