Come correggere i difetti visivi definitivamente con la chirurgia refrattiva

Un occhio emmetrope ha i cosiddetti dieci decimi di visione, ovvero vede bene sia da lontano che da vicino. Al contrario, un’ametropia denota un difetto dovuto ad esempio a una curvatura corneale anomala, oppure al fatto che i raggi luminosi colpiscano la retina in zona anteriore o posteriore rispetto alla normalità. Miopia, ipermetropia, astigmatismo e anche presbiopia sono disturbi visivi che di solito richiedono dispositivi correttivi specifici, che si tratti di occhiali o di lenti a contatto.

Ma in molti casi, per i motivi più disparati, questi strumenti inficiano sulla qualità della vita stessa: perché si fa sport, perché si ha un’intolleranza fisica alle lenti a contatto o magari per la mera esigenza di dover cambiare gradazione di lenti troppo spesso. In questi casi, la soluzione è la chirurgia refrattiva.

Naturalmente, in questi casi è importante rivolgersi a specialisti di grande esperienza, come per esempio il chirurgo refrattivo Dr Angelo Appiotti, che utilizza strumentazioni di ultima generazione e tecniche all’avanguardia, adottando un approccio personalizzato, sulla base del difetto visivo riscontrato. 

I difetti più comuni della vista

La miopia è un disturbo particolarmente diffuso che si caratterizza per una messa a fuoco davanti alla retina, il che causa una visione sfocata degli oggetti lontani. A seconda della gravità della miopia, la gradazione può oscillare tra le -3 diottrie e superare le -30. Pur avendo una componente prettamente ereditaria, può peggiorare anche a causa di abitudini errate quali leggere con poca luce.

Al contrario, l’ipermetropia provoca il problema opposto, ovvero si vede bene da lontano ma male da vicino. A causa di un bulbo oculare più corto della norma, infatti, i raggi luminosi colpiscono la parte posteriore della retina. Se l’ipermetropia è inferiore alle 2-3 diottrie in età giovanile, il paziente potrebbe anche non accorgersi del disturbo, ma se superiore occorre correggere il difetto. La presbiopia, pur avendo caratteristiche simili, è un disturbo che affligge soprattutto dopo i 40 anni.

L’astigmatismo è una condizione che ha come causa un’irregolarità nella forma della cornea. I contorni appaiono sfocati sia da lontano che da vicino e si può associare a sua volta a miopia o ipermetropia, motivo per il quale si parla di astigmatismo miopico o astigmatismo ipermetropico.

Le principali tecniche refrattive

La PRK è una metodologia di chirurgia refrattiva molto affidabile che viene utilizzata in casi di miopia, astigmatismo o ipermetropia di lieve o medio grado. A seguito di anestesia topica per mezzo di un collirio, al paziente viene asportata la parte superficiale della cornea, della quale verrà quindi modificata la curvatura grazie a un laser a eccimeri. Terminata la correzione, viene inserita una lente protettiva.

La FemtoLASIK invece utilizza ben due laser: uno a femtosecondi, caratterizzato da impulsi rapidissimi ed estremamente precisi che va a creare uno sportello o flap corneale, e l’altro, a eccimeri, che andrà a operare rimuovendo la quantità di tessuto necessaria alla correzione. Lo sportello o flap corneale, verrà quindi riposizionato.

La ReLEx SMILE rappresenta l’ultima generazione delle tecniche di chirurgia refrattiva. Si avvale esclusivamente di un laser a femtosecondi e dell’abilità manuale del chirurgo. Si crea in meno di 28 secondi un lenticolo corneale corrispondente al difetto refrattivo da eliminare ed una micro incisione di un paio di millimetri attraverso la quale si estrarrà il lenticolo. La ReLEx SMILE è capace di correggere fino a 10 diottrie di miopia e 5 di astigmatismo

Per ciascuna di queste tecniche, il chirurgo in visita valuterà, attraverso una serie di esami, la singolarità della situazione del paziente, così da pianificare l’approccio più indicato.

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