C’è una correlazione tra cistite e coronavirus?

C’è una correlazione tra coronavirus e cistite? Nel periodo di emergenza SARS-CoV-2 si va alla ricerca di molti sintomi correlati a diverse patologie per escludere quelle da Covid-19 nonostante la sintomatologia sia già nota. Sì, la cistite in alcuni casi porta la febbre ma vediamo insieme di cosa si tratta cercando di rispondere alla domanda iniziale.

Cistite: cos’è, sintomi, diagnosi, cura 

Parlare di cistite vuol dire fare riferimento ad un’infezione urinaria. Nello specifico si tratta di un’infiammazione della vescica spesso causata da batteri in particolar modo dall’Escherichia Coli, appartenente alla flora batterica intestinale.

Come si prende? Le donne hanno una conformazione anatomica dell’uretra che facilita l’insorgenza d’infezioni (il tratto urinario è di circa 5 cm), “aiutando i batteri ad infiltrarsi”.

Difatti, statisticamente sono le donne tra i 20 e i 40 anni ad essere più colpite e in minor percentuale gli uomini.

Inoltre, lo stress, un’incurante igiene personale, il contatto con toilette pubbliche possono favorirne lo sviluppo.

Sono diversi i fattori che ne favoriscono l’insorgenza, intrinseci (l’età, il sesso, presenza di altre patologie) ed estrinseci (come la carica batterica).

Un fastidio che si manifesta con una sintomatologia ben precisa che può presentarsi singolarmente o contemporaneamente agli altri sintomi:

  • Difficoltà nell’emettere l’urina (disuria).
  • Un’aumentata frequenza delle minzioni (poliuria).
  • Bruciore e/o dolore durante la minzione.
  • Talvolta bisogno impellente di urinare (dato da uno spasmo doloroso).
  • Presenza di pus e sangue nelle urine.
  • Senso d’incompleto svuotamento.
  • Senso di peso perineale.
  • Dolore sovrapubico.
  • Febbre (in alcuni casi).

Il problema della febbre alta (dai 38°) insorge nel momento in cui la cistite non viene preventivamente curata, l’infezione può propagarsi fino ai reni.

I sintomi elencati possono variare d’intensità e frequenza ma una giusta diagnosi può togliere ogni dubbio: sarà necessario eseguire un’urinocoltura (viene rilevato un campione di urina per evidenziare la presenza di batteri).

Intervenire in modo tempestivo, riducendo i tempi d’evoluzione dell’infezione, può permettere al medico di prescrivere una cura adeguata come una terapia antibiotica.

Alcune misure preventive: bere molta acqua (almeno 2 litri al giorno), assumere dei fermenti lattici, adottare una regolare igiene personale.

Un rimedio? Efficace è il mirtillo rosso, sia prima che durante la cistite. Qui altri rimedi.

Coronavirus e cistite

Per rispondere riportiamo quanto riferito sul sito della Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere): “Deve risultare chiaro che una cistite di per sé non è da correlare ad un’infezione da Covid-19 ma occorre prestare attenzione ai pazienti immunodepressi che possono indebolirsi ulteriormente per una concomitante infezione batterica e pertanto necessitano di una prevenzione accurata”.

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