Candida, cos’è e come curare, il trattamento farmacologico

La candida è un’infezione micotica molto fastidiosa, tuttavia non di difficile trattamento. Scopri di più.

Candida, cos’è e trattamento farmacologico

La candida è un’infezione micotica molto diffusa, può essere causata da almeno 20 specie diverse ma la più comune è la candida albicans.
Generalmente i lieviti della candida si trovano nel tratto intestinale ma quando proliferano (aumentano in maniera incontrollata) possono andare a colonizzare altre zone del corpo generando disturbi.

In base alla zona del colpo colonizzata si avranno determinati sintomi e il trattamento sarà differente.

Tratteremo la candida vaginale, la più comune tra le adolescenti e le donne adulte, si stima che il 75% delle donne durante il corso della vita ne sarà affetta.

Quali sono i sintomi?

1. Dolore.
2. Prurito localizzato.
3. Rossore.
4. Perdite vaginali torbide e di colore bianco (cremose).
5. Dolore durante la minzione.
6. Macchie bianche sulla pelle nella zona vaginale (non sempre).

In caso di comparsa dei sintomi è consigliato contattare il proprio ginecologo che indicherà il trattamento opportuno e personalizzato.

Ciascuna di voi ha una storia clinica a cui il medico terrà conto. Tuttavia, possiamo anche dirvi quali sono – in linea generale – i trattamenti farmacologici maggiormente indicati.

Innanzitutto, spesso si utilizzano i farmaci antimicotici (o antifungini) cui azione mirata è quella di combattere le infezioni da funghi (o micosi). E la candidosi rientra perfettamente tra questo tipo di infezioni ma questo trattamento potrebbe essere anche indicato per micosi alle unghie, ai capelli (cutanee), a carico degli occhi, del tubo digerente, dell’apparato respiratorio, etc.

Gli antifungini sono commercializzati sotto forma di:

1. Creme (uso topico).
2. Compresse.
3. Soluzioni per iniezioni.

Controindicazioni

In caso di un trattamento farmacologico di pochi giorni, non ci dovrebbero essere dei rischi per la salute.

Molto dipende dalla tollerabilità al farmaco del soggetto e dalla variabilità del tempo di somministrazione.

Gli effetti avversi potrebbero essere:

  • disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali;
  • disturbi sistemici: febbre, ipotensione;
  • disturbi cardiaci: aritmie, tromboflebiti;
  • disturbi muscolo-scheletrici: dolori muscolari e articolari, debolezza muscolare;
  • alterazioni ematologiche: diminuzione di globuli rossi e delle piastrine;
  • disturbi a carico dei reni.

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