Cancro al cervello nei bambini, virus modificato può allungare la vita

Un virus geneticamente modificato può aumentare l’aspettativa di vita dei bambini con tumori cerebrali.

Lo studio

Si tratta di una nuova speranza nella lotta al cancro nei bambini e in particolare nel trattamento del tumore cerebrale infantile chiamato “glioma pontino intrinseco diffuso“.

In un articolo pubblicato il 30 giugno sul New England Journal Of Medicine, i ricercatori spiegano che la viroterapia, combinata con la radioterapia nei bambini con tumore cerebrale, ha portato a cambiamenti nell’attività dei linfociti, globuli bianchi il cui ruolo è la difesa immunitaria dell’organismo contro attacchi infettivi e una riduzione o stabilizzazione delle dimensioni del tumore nei giovani pazienti.

La viroterapia è una strategia terapeutica che può eliminare cellule o tessuti da un organismo o riprogrammare alcune cellule disfunzionali. E non solo le cellule vengono uccise dal virus, ma i rifiuti cellulari che ne derivano stimolano il sistema immunitario contro il tumore.

Viroterapia e oncovirus

La viroterapia consisteva in questo caso specifico nell’utilizzo di oncovirus, virus aventi la capacità di rendere cancerosa la cellula che infettano, della famiglia degli adenovirus, specifici delle vie respiratorie.

Questi sono proprio quelli che rendono cancerosi i tumori nel contesto del cancro del glioma pontino intrinseco diffuso. Il virus modificato è risultato sicuro per i bambini, senza gravi effetti collaterali e ben tollerato dai pazienti.

Applicato con la radioterapia, il virus è stato in grado di aumentare la sopravvivenza media dei partecipanti da 12 mesi a 17,8 mesi.

Due dei bambini che partecipano a questo studio sono ancora vivi, tre anni dopo la scoperta del tumore.

Può sembrare un piccolo progresso, poco tempo risparmiato sulla malattia, ma è un passo avanti decisivo“, afferma Jaime Gállego, neurologo presso la Clinica universitaria di Navarra, coordinatore del campo dei tumori cerebrali e coautore di questo studio.

In effetti, il tasso di sopravvivenza non è molto basso per questo tipo di cancro, che è il più mortale nei bambini. Da qui la necessità di sviluppare continuare con la ricerca per migliorare le cure e soprattutto aumentare l’aspettativa di vita dei bambini colpiti.

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