Bimba di 5 mesi muore di meningite: donati gli organi

A soli cinque mesi di vita, la piccola Leda ha perso la vita a causa di una devastante infezione da meningite batterica. In mezzo alla tragedia che ha colpito la sua famiglia, i genitori, Marco ed Eva, hanno trovato la forza di prendere una decisione straordinaria: autorizzare la donazione degli organi della loro amata figlia. Questo gesto altruista ha portato speranza a due bambini nel Padovano e altri due nel Torinese. Il padre, Marco, ha espresso la sua profonda gratitudine a Leda, affermando che “sei nata per dare la vita”.

La Battaglia Contro la Meningite Batterica

Tutto è iniziato il venerdì 27 ottobre, quando la piccola Leda, nata il 20 maggio, ha iniziato ad accusare i primi sintomi dell’infezione: febbre, rigidità nei movimenti e una leggera tosse, che peggioravano di ora in ora. Dopo i primi trattamenti con un antipiretico per sospetta bronchiolite, la diagnosi è stata una dura sentenza: meningite batterica.

L’infezione da meningite era già acuta e aveva colpito le parti vitali del corpo di Leda, con esiti irreversibili. La piccola è purtroppo deceduta il primo novembre presso il reparto di Terapia Intensiva Pediatrica della Clinica Pediatrica di Padova, dopo che il giorno precedente era stata dichiarata clinicamente morta.

Domande Senza Risposta

Resta un mistero come la piccola Leda possa aver contratto questa infezione fatale. Il padre, Marco, infermiere come la madre, ha confermato che dalla nascita, la loro figlia non aveva mai mostrato alcun disturbo. Tuttavia, nel Veneto, la preoccupazione sta crescendo a causa della diffusione di casi di meningite batterica, come segnalato dal quotidiano Il Gazzettino.

Meningite Meningococcica

Nel frattempo, a circa 48 ore dall’arrivo in Rianimazione di un diciassettenne di Quero Vas colpito da meningite meningococcica, gli esami specialistici hanno mostrato segni di miglioramento nel suo quadro clinico, sebbene la prognosi rimanga riservata. Le attività di profilassi sugli individui a rischio si sono avviate con successo, con due ulteriori somministrazioni dell’antibiotico monodose a Feltre, coinvolgendo un totale di 163 persone trattate dai Dipartimenti di Prevenzione dell’Ulss 1 e dell’Ulss 2. Si è ora entrati nella fase di sorveglianza sanitaria, che durerà per 10 giorni dall’ultimo contatto con il caso, per tutte le persone sottoposte a profilassi.

La Sorveglianza

Questa sorveglianza consiste in uno o due controlli telefonici alle persone trattate, al fine di monitorare l’eventuale insorgenza di sintomi sospetti, come febbre o mal di testa, nel periodo di massimo incubazione della meningite meningococcica, che va da 2 a 10 giorni, con una media di 3-4 giorni. Oltre alla sorveglianza attiva condotta dai Dipartimenti di Prevenzione, è fortemente raccomandata l’autosorveglianza, con l’indicazione per ogni individuo a rischio di recarsi in Pronto Soccorso in caso di insorgenza dei sintomi sopra menzionati entro 10 giorni dall’ultimo contatto con il paziente. Questi protocolli di osservazione epidemiologica vengono seguiti con la massima cautela, in ottemperanza alle linee guida stabilite per la sicurezza di tutti.

La meningite meningococcica solitamente si manifesta come un caso isolato, mentre raramente coinvolge due o più individui correlati tra loro. La battaglia contro questa infezione continua, con l’obiettivo di prevenire ulteriori tragedie come quella che ha colpito la piccola Leda.

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Fonte: TgCom24.

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