Mistero all’ospedale Maggiore di Bologna: ondata di malori tra operatori e medici

Nell’ospedale Maggiore di Bologna, specificamente nella centrale operativa del 118 Emilia Est, operatori, medici ed elicotteristi stanno affrontando una serie di disturbi fisici che mettono in allarme l’intero staff medico. Sincopi, svenimenti, torpori e dolori lancinanti all’addome e allo stomaco sono diventati una presenza costante e due individui sono stati costretti a ricorrere a procedure invasive per recuperare la salute.

Ospedale Maggiore di Bologna
Ospedale Maggiore di Bologna

L’inizio del mistero

Tutto è cominciato quando un operatore ha sperimentato i primi sintomi, seguito da due elicotteristi. La frequenza e la gravità dei disturbi hanno sollevato preoccupazioni immediate tra i membri del dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Unità Sanitaria Locale (AUSL). Quest’ultimo ha immediatamente condotto un’indagine ambientale completa, esaminando attentamente l’acqua, il sistema di condizionamento dell’aria, le macchine per il caffè e la possibile presenza di agenti patogeni nell’area di lavoro. Tuttavia, nonostante questi controlli approfonditi, i sintomi hanno continuato ad aumentare in intensità e frequenza.

L’ambiente di lavoro

Il luogo in cui gli operatori operano è una palazzina a due piani, indipendente e dedicata alle operazioni di risposta alle chiamate, ai medici dell’elisoccorso e al medico Link, che coordina gli interventi di ambulanze e automediche sul territorio. La struttura è suddivisa in una sala centrale, una sala emergenze e uffici amministrativi, ed è accessibile solo con badge di autorizzazione.

Le indagini

L’Ausl sta continuando a indagare sulla situazione all’interno della strutturama parallelamente la Procura ha avviato un’indagine contro ignoti. L’obiettivo principale di questa indagine è stabilire se ci sia la possibilità di avvelenamento, poiché tutte le altre cause dei disturbi sono state escluse.

Le dichiarazioni del direttore generale

Il direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione, affermando: “Non mi sento di affermare che si tratti di avvelenamento ma abbiamo presentato una segnalazione in quanto tutti i dati ambientali erano risultati corretti e negativi”.

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