Bere té fa bene anche al cervello ed evita il declino cognitivo legato all’età

Una ricerca suggerisce che bere il ha un impatto positivo sul cervello ed evita il declino legato all’età.

Come si legge sul Daily Mail, gli scienziati hanno coinvolto nello studio tre dozzine di adulti di età pari o superiore a 60 anni a cui sono stati somministrati dei test cognitivi.

I ricercatori, guidati da un team con sede presso l’Università Nazionale di Singapore, hanno anche effettuato delle imaging a risonanza magnetica (MRI) ai volontari.

A tutti i partecipanti, provenienti da Singapore, sono state anche chieste informazioni sulla quantità bevuta di tè verde, nero o caffè.

I risultati hanno mostrato che i partecipanti che hanno bevuto il tè almeno quattro volte a settimana per circa 25 anni avevano un cervello più ‘connesso’.

Il dr. Feng Lei, capo della ricerca, ha dichiarato: “I nostri risultati offrono la prima prova del contributo positivo del bere il tè alla struttura del cervello“.

Ha anche aggiunto che lo studio suggerisce “che bere regolarmente il tè ha un effetto protettivo contro il declino dell’organizzazione cerebrale legato all’età“.

Il dott. Lei ha spiegato: “Prendiamo l’analogia del traffico stradale come esempio: consideriamo le regioni del cervello come destinazioni mentre i collegamenti tra le regioni del cervello sono le strade. Quando un sistema stradale è organizzato meglio, la circolazione di veicoli e dei passeggeri è più efficiente e utilizza meno risorse. Allo stesso modo, quando le connessioni tra le regioni del cervello sono più strutturate, l’elaborazione delle informazioni può essere eseguita in modo più efficiente“.

Lo studio, che ha coinvolto anche un team delle università di Cambridge ed Essex, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Aging.

Non è la prima volta che gli scienziati hanno trovato benefici dal bere il tè. Altri studi, infatti, hanno mostrato ad esempio che può allontanare il diabete di tipo 2 e aiutare a vivere più a lungo.

Un altro studio, sempre condotto dal dott. Lei, ha suggerito che i bevitori di tè hanno meno probabilità di avere un deficit cognitivo.

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