Alzheimer, lo studio che individua i segnali anni prima dei sintomi

Un team di scienziati ha recentemente scoperto che la malattia di Alzheimer può ‘nascondersi’ per decenni prima della comparsa dei sintomi. Per giungere a queste conclusioni, hanno monitorato la situazione di 290 persone, ad alto rischio di sviluppare la malattia per via della presenza di soggetti con Alzheimer nella loro famiglia.

Gli scienziati hanno osservato i cambiamenti biologici in questi pazienti, notando, in 81 di loro, lo sviluppo di problemi cognitivi. Nello specifico, è bene specificare che l’analisi del liquido cerebospinale, nel quale il nostro cervello è immerso, può rilevare un aumento dei livelli di proteina tau, notoriamente legata allo sviluppo dell’Alzheimer. Gli scienziati sono stati in grado di individuare questo aumento 34 anni prima delle manifestazioni dei sintomi tipici della malattia.

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Una patologia ancora incurabile

Questo studio è importante in quanto, con il tempo sopra citato a disposizione, i medici avrebbero modo di agire tempestivamente rallentando il più possibile gli effetti dannosi della patologia che, oggi come oggi, non può essere né fermata né curata.

Come ben si sa, il morbo di Alzheimer si manifesta con la degenerazione dei neuroni e con il conseguente deterioramento della memoria e delle capacità cognitive. La malattia, quando è presente, tende a peggiorare man mano che si va avanti con l’età. I primi sintomi possono fare la loro comparsa attorno ai 65 anni e accelerare drasticamente attorno agli 80.

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