Influenza, Covid o raffreddore? Ecco come riconoscerli

Con l’arrivo dell’inverno aumentano i casi di influenza, Covid e raffreddore: ecco come distinguerli e proteggersi.

Con l’arrivo del freddo, tornano puntuali i virus respiratori. Raffreddore, influenza stagionale e Covid-19 tendono a diffondersi contemporaneamente durante l’inverno, generando confusione e preoccupazione. Capire quale virus si sta affrontando può fare la differenza, soprattutto per le persone più fragili.

Donna con l'influenza
Donna con l’influenza

Sebbene i sintomi siano spesso simili, esistono alcune differenze che possono aiutare a orientarsi, almeno nei primi giorni. Il consiglio degli esperti resta comunque uno: se si ha un dubbio, fare un test è il modo più sicuro per sapere con certezza di cosa si tratta.

I sintomi: quando si tratta di influenza

L’influenza vera e propria tende ad arrivare all’improvviso. Si può essere in forma un giorno, e sentirsi completamente debilitati il giorno dopo.
I sintomi principali includono:

  • Febbre alta (spesso oltre i 38,5 °C),
  • Brividi e sudorazione,
  • Mal di testa,
  • Dolori muscolari diffusi,
  • Affaticamento intenso,
  • A volte anche tosse secca e mal di gola.

Di solito l’influenza non dura più di una settimana, ma può lasciare stanchezza residua anche per diversi giorni.

Quando è Covid: segnali più specifici

Il Covid-19, nella sua forma attuale, presenta sintomi che in parte si sovrappongono a quelli influenzali, ma può anche causare:

  • Perdita o alterazione di gusto e olfatto,
  • Stanchezza persistente anche dopo la guarigione,
  • Dolori muscolari prolungati,
  • Fiato corto o difficoltà respiratorie nei casi più intensi.

Alcune persone possono avere febbre lieve o assente, ma sentirsi comunque molto affaticate. In generale, i sintomi del Covid possono durare più a lungo rispetto a un’influenza classica.

Il raffreddore: fastidioso ma più lieve

Il raffreddore comune, pur essendo il più diffuso, è anche il meno pericoloso dei tre. Colpisce soprattutto le vie respiratorie superiori, con sintomi concentrati “sopra il collo”:

  • Naso che cola o chiuso,
  • Starnuti frequenti,
  • Mal di gola leggero,
  • A volte un po’ di tosse.

La febbre è rara o molto bassa. Il raffreddore tende a risolversi in pochi giorni, senza bisogno di farmaci particolari se non per alleviare i sintomi.

Perché è importante distinguere i sintomi

Capire se si ha un raffreddore, l’influenza o il Covid non è solo una questione di curiosità: può aiutare a decidere come comportarsi, se isolarsi, quando consultare il medico e come proteggere chi ci sta vicino.

Covid e influenza possono essere pericolosi, in particolare per le persone con più di 65 anni o per chi ha malattie croniche.
Anche una coinfezione (cioè contrarre due virus insieme o a breve distanza) può aggravare i sintomi e rendere più difficile la guarigione.

Quali precauzioni adottare in inverno

Le buone abitudini che abbiamo imparato negli ultimi anni restano valide e utili.
Ecco alcuni semplici gesti quotidiani che possono fare la differenza:

  • Vaccinarsi contro l’influenza stagionale e contro il Covid, secondo le indicazioni del proprio medico;
  • Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o gel disinfettante;
  • Coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, preferibilmente con un fazzoletto o nella piega del gomito;
  • Evitare luoghi affollati se si è sintomatici;
  • Restare a casa in caso di febbre, tosse o malessere.

In ambienti chiusi e molto affollati, come mezzi pubblici o sale d’attesa, indossare una mascherina può offrire una protezione in più, soprattutto se si è a contatto con persone anziane o immunodepresse.

Non solo per sé: proteggere gli altri

Anche se per molte persone questi virus si risolvono senza gravi conseguenze, non bisogna dimenticare chi è più fragile. Un semplice raffreddore per alcuni può trasformarsi in un’infezione respiratoria più seria.

Adottare comportamenti responsabili è un modo concreto per prendersi cura anche degli altri. Una vaccinazione aggiornata e qualche attenzione in più nei mesi freddi possono ridurre i contagi e alleggerire il carico sul sistema sanitario.

Lo sapevi che…?

Durante l’inverno, è possibile contrarre più virus respiratori anche a distanza di pochi giorni. Questo accade perché il sistema immunitario è ancora impegnato a combattere un’infezione precedente, e non è pronto ad affrontarne subito un’altra. Ecco perché il riposo e la prevenzione sono fondamentali.

Domande frequenti (FAQ)

Come faccio a sapere se ho il Covid o l’influenza?
Molti sintomi sono simili. L’unico modo certo per saperlo è fare un test specifico, soprattutto in presenza di febbre alta o affaticamento insolito.

Il raffreddore può causare febbre alta?
Generalmente no. Se la febbre supera i 38°C, è più probabile che si tratti di influenza o Covid.

Serve ancora la mascherina?
Non è obbligatoria, ma è consigliata in luoghi chiusi e affollati, specialmente se si hanno sintomi o si è a contatto con persone vulnerabili.

Devo fare entrambi i vaccini?
Sì, se appartieni a una categoria a rischio. I vaccini contro influenza e Covid sono diversi e proteggono da virus differenti.

Cosa fare se ho sintomi?
Resta a casa, monitora la febbre, idratati e valuta un test. Se i sintomi peggiorano o durano più di 3-4 giorni, contatta il medico.

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Influenza o raffreddore? Le differenze chiave

Influenza e raffreddore sono infezioni virali stagionali, ma differiscono per gravità e decorso: l’influenza colpisce improvvisamente con febbre alta (38-41°C), brividi, dolori muscolari intensi, mal di testa e stanchezza estrema, mentre il raffreddore insorge gradualmente con sintomi lievi come naso chiuso, starnuti, mal di gola e rara febbre bassa. Causata da virus Orthomyxoviridae, l’influenza ha incubazione di 18-36 ore e dura 7-10 giorni, con rischio di complicanze per anziani e fragili; il raffreddore, dovuto a Rhinovirus, si risolve in una settimana senza febbre marcata. Riconoscerle evita cure errate: riposo e idratazione per entrambi, ma consultare il medico se febbre persiste.

Quando la febbre si definisce alta

La temperatura corporea normale si aggira intorno ai 37∘C (se misurata per via orale o timpanica) o 36.5∘C (se misurata ascellare). Si parla di febbre quando la temperatura supera i 37.5∘C o 37.7∘C (a seconda del metodo di misurazione).

La febbre è considerata alta (o iperpiressia) quando raggiunge o supera i 39∘C nell’adulto. Nei bambini, temperature sopra i 40∘C sono considerate molto elevate e richiedono attenzione immediata, a causa del rischio di convulsioni febbrili. È importante ricordare che la gravità non dipende solo dal valore numerico, ma anche dalla rapidità con cui sale e dai sintomi associati.

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