Influenza, Covid o raffreddore? Ecco come riconoscerli
Con l’arrivo dell’inverno aumentano i casi di influenza, Covid e raffreddore: ecco come distinguerli e proteggersi.
Con l’arrivo del freddo, tornano puntuali i virus respiratori. Raffreddore, influenza stagionale e Covid-19 tendono a diffondersi contemporaneamente durante l’inverno, generando confusione e preoccupazione. Capire quale virus si sta affrontando può fare la differenza, soprattutto per le persone più fragili.

Sebbene i sintomi siano spesso simili, esistono alcune differenze che possono aiutare a orientarsi, almeno nei primi giorni. Il consiglio degli esperti resta comunque uno: se si ha un dubbio, fare un test è il modo più sicuro per sapere con certezza di cosa si tratta.
Indice dell'articolo
- 1 I sintomi: quando si tratta di influenza
- 2 Quando è Covid: segnali più specifici
- 3 Il raffreddore: fastidioso ma più lieve
- 4 Perché è importante distinguere i sintomi
- 5 Quali precauzioni adottare in inverno
- 6 Non solo per sé: proteggere gli altri
- 7 Lo sapevi che…?
- 8 Domande frequenti (FAQ)
- 9 Iscriviti ai nostri canali per ricevere consigli su salute e prevenzione
- 10 Approfondimenti
I sintomi: quando si tratta di influenza
L’influenza vera e propria tende ad arrivare all’improvviso. Si può essere in forma un giorno, e sentirsi completamente debilitati il giorno dopo.
I sintomi principali includono:
- Febbre alta (spesso oltre i 38,5 °C),
- Brividi e sudorazione,
- Mal di testa,
- Dolori muscolari diffusi,
- Affaticamento intenso,
- A volte anche tosse secca e mal di gola.
Di solito l’influenza non dura più di una settimana, ma può lasciare stanchezza residua anche per diversi giorni.
Quando è Covid: segnali più specifici
Il Covid-19, nella sua forma attuale, presenta sintomi che in parte si sovrappongono a quelli influenzali, ma può anche causare:
- Perdita o alterazione di gusto e olfatto,
- Stanchezza persistente anche dopo la guarigione,
- Dolori muscolari prolungati,
- Fiato corto o difficoltà respiratorie nei casi più intensi.
Alcune persone possono avere febbre lieve o assente, ma sentirsi comunque molto affaticate. In generale, i sintomi del Covid possono durare più a lungo rispetto a un’influenza classica.
Il raffreddore: fastidioso ma più lieve
Il raffreddore comune, pur essendo il più diffuso, è anche il meno pericoloso dei tre. Colpisce soprattutto le vie respiratorie superiori, con sintomi concentrati “sopra il collo”:
- Naso che cola o chiuso,
- Starnuti frequenti,
- Mal di gola leggero,
- A volte un po’ di tosse.
La febbre è rara o molto bassa. Il raffreddore tende a risolversi in pochi giorni, senza bisogno di farmaci particolari se non per alleviare i sintomi.
Perché è importante distinguere i sintomi
Capire se si ha un raffreddore, l’influenza o il Covid non è solo una questione di curiosità: può aiutare a decidere come comportarsi, se isolarsi, quando consultare il medico e come proteggere chi ci sta vicino.
Covid e influenza possono essere pericolosi, in particolare per le persone con più di 65 anni o per chi ha malattie croniche.
Anche una coinfezione (cioè contrarre due virus insieme o a breve distanza) può aggravare i sintomi e rendere più difficile la guarigione.
Quali precauzioni adottare in inverno
Le buone abitudini che abbiamo imparato negli ultimi anni restano valide e utili.
Ecco alcuni semplici gesti quotidiani che possono fare la differenza:
- Vaccinarsi contro l’influenza stagionale e contro il Covid, secondo le indicazioni del proprio medico;
- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o gel disinfettante;
- Coprire naso e bocca quando si starnutisce o tossisce, preferibilmente con un fazzoletto o nella piega del gomito;
- Evitare luoghi affollati se si è sintomatici;
- Restare a casa in caso di febbre, tosse o malessere.
In ambienti chiusi e molto affollati, come mezzi pubblici o sale d’attesa, indossare una mascherina può offrire una protezione in più, soprattutto se si è a contatto con persone anziane o immunodepresse.
Non solo per sé: proteggere gli altri
Anche se per molte persone questi virus si risolvono senza gravi conseguenze, non bisogna dimenticare chi è più fragile. Un semplice raffreddore per alcuni può trasformarsi in un’infezione respiratoria più seria.
Adottare comportamenti responsabili è un modo concreto per prendersi cura anche degli altri. Una vaccinazione aggiornata e qualche attenzione in più nei mesi freddi possono ridurre i contagi e alleggerire il carico sul sistema sanitario.

Lo sapevi che…?
Durante l’inverno, è possibile contrarre più virus respiratori anche a distanza di pochi giorni. Questo accade perché il sistema immunitario è ancora impegnato a combattere un’infezione precedente, e non è pronto ad affrontarne subito un’altra. Ecco perché il riposo e la prevenzione sono fondamentali.
Domande frequenti (FAQ)
Come faccio a sapere se ho il Covid o l’influenza?
Molti sintomi sono simili. L’unico modo certo per saperlo è fare un test specifico, soprattutto in presenza di febbre alta o affaticamento insolito.
Il raffreddore può causare febbre alta?
Generalmente no. Se la febbre supera i 38°C, è più probabile che si tratti di influenza o Covid.
Serve ancora la mascherina?
Non è obbligatoria, ma è consigliata in luoghi chiusi e affollati, specialmente se si hanno sintomi o si è a contatto con persone vulnerabili.
Devo fare entrambi i vaccini?
Sì, se appartieni a una categoria a rischio. I vaccini contro influenza e Covid sono diversi e proteggono da virus differenti.
Cosa fare se ho sintomi?
Resta a casa, monitora la febbre, idratati e valuta un test. Se i sintomi peggiorano o durano più di 3-4 giorni, contatta il medico.
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Approfondimenti
Influenza o raffreddore? Le differenze chiave
Influenza e raffreddore sono infezioni virali stagionali, ma differiscono per gravità e decorso: l’influenza colpisce improvvisamente con febbre alta (38-41°C), brividi, dolori muscolari intensi, mal di testa e stanchezza estrema, mentre il raffreddore insorge gradualmente con sintomi lievi come naso chiuso, starnuti, mal di gola e rara febbre bassa. Causata da virus Orthomyxoviridae, l’influenza ha incubazione di 18-36 ore e dura 7-10 giorni, con rischio di complicanze per anziani e fragili; il raffreddore, dovuto a Rhinovirus, si risolve in una settimana senza febbre marcata. Riconoscerle evita cure errate: riposo e idratazione per entrambi, ma consultare il medico se febbre persiste.
Quando la febbre si definisce alta
La temperatura corporea normale si aggira intorno ai 37∘C (se misurata per via orale o timpanica) o 36.5∘C (se misurata ascellare). Si parla di febbre quando la temperatura supera i 37.5∘C o 37.7∘C (a seconda del metodo di misurazione).
La febbre è considerata alta (o iperpiressia) quando raggiunge o supera i 39∘C nell’adulto. Nei bambini, temperature sopra i 40∘C sono considerate molto elevate e richiedono attenzione immediata, a causa del rischio di convulsioni febbrili. È importante ricordare che la gravità non dipende solo dal valore numerico, ma anche dalla rapidità con cui sale e dai sintomi associati.





