Virus influenzale 2025: i sintomi da conoscere

Boom di casi in Italia, allarme per il nuovo ceppo virale

Mentre l’Italia si prepara a festeggiare il Natale, cresce l’allerta per la diffusione dell’influenza stagionale, che sta registrando numeri record. Secondo l’ultimo bollettino RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nella settimana tra l’8 e il 14 dicembre oltre 816mila persone hanno sviluppato sindromi respiratorie acute, portando il totale stagionale a quasi 4,9 milioni di casi.

Virus influenzale sintomi del 2025.
Virus influenzale sintomi del 2025.

Un’impennata preoccupante che, secondo gli esperti, non ha ancora raggiunto il picco: il momento di massima incidenza è atteso dopo le festività natalizie, quando incontri familiari e convivialità favoriranno ulteriormente la circolazione dei virus.

Un virus influenzale più contagioso, non più pericoloso

A trainare questa ondata stagionale è il nuovo ceppo K del virus A/H3N2, oggi dominante in Italia. Questo sottotipo, chiarisce l’ISS, è caratterizzato da un vantaggio evolutivo che ne aumenta la trasmissibilità ma non comporta un aumento della gravità dei sintomi clinici.

Inoltre, affermano gli esperti sulla base dei dati attuali, i vaccini antinfluenzali in uso continuano a proteggere dall’ospedalizzazione. Tuttavia, non è ancora possibile determinare con certezza la loro efficacia nel prevenire le manifestazioni cliniche dell’influenza.

Bambini sotto i 4 anni i più colpiti

L’influenza 2025 colpisce in modo sproporzionato i più piccoli. L’incidenza media nella popolazione generale è di 14,7 casi ogni 1.000 abitanti, ma nei bambini sotto i 4 anni si raggiungono 42 casi ogni 1.000, quasi il triplo.

Sardegna e Campania registrano le situazioni più critiche, dove l’intensità dell’epidemia è passata da media ad altissima in soli 7 giorni, con rispettivamente 23,61 e 21,07 casi per 1.000 abitanti. Anche in Sicilia i numeri sono elevati, con 17,61 casi per mille.

I sintomi: attenzione alla durata e al doppio picco di febbre

Secondo il virologo Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova, “purtroppo quest’anno durano un po’ più a lungo del solito. Si arriva a forme influenzali che durano anche 7-8-9 giorni”.

Ma non solo. Un elemento distintivo di questa stagione influenzale è il doppio picco febbrile. “C’è un picco iniziale di febbre, che arriva molto alto (39-40), poi si va a stare un po’ meglio. Ma successivamente c’è un momento in cui si ritorna ad avere la febbre molto alta” spiega Bassetti.

Quindi, due sono i sintomi più indicativi quest’anno:

  • Durata prolungata dell’influenza
  • Ritorno della febbre dopo un’apparente remissione

I virus in circolazione

Non c’è solo il virus influenzale a colpire gli italiani. Secondo il bollettino RespiVirNet, tra i virus respiratori in circolazione nella comunità i più diffusi sono i virus influenzali, i rhinovirus e i virus parainfluenzali.

In ospedale, dove si concentrano i casi più gravi, vengono segnalati tassi elevati di positività anche per altri coronavirus non SARS-CoV-2.
Il SARS-CoV-2 e il virus influenzale mostrano i tassi più alti di positività tra gli over 65, la fascia più fragile della popolazione.

La co-circolazione di questi agenti patogeni contribuisce all’elevata incidenza delle infezioni respiratorie acute, rendendo più difficile distinguere tra influenza, Covid o altri virus come adenovirus e virus sinciziale, quest’ultimo particolarmente rischioso per bambini e anziani.

Si può ancora fare il vaccino?

Sì. Secondo gli esperti dell’ISS, è ancora possibile vaccinarsi contro l’influenza. Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione soprattutto per:

  • Over 65
  • Persone con patologie croniche (diabete, cardiopatie, malattie respiratorie)
  • Immunodepressi
  • Bambini con fragilità

La protezione vaccinale si attiva dopo circa due settimane, quindi è bene non attendere oltre. Anche se la stagione è già iniziata, il vaccino è efficace nel prevenire le forme più gravi e le ospedalizzazioni.

Curiosità: Lo sapevi che…?

  • Il ceppo K dell’H3N2 è una sottovariante evolutiva del virus influenzale A, oggi dominante in Italia.
  • L’influenza può causare due picchi febbrili distinti, sintomo piuttosto raro nelle stagioni precedenti.
  • I virus respiratori invernali in Italia superano spesso i 5 milioni di casi totali prima della fine di gennaio.
  • La Sardegna è spesso tra le prime regioni a registrare picchi influenzali per fattori climatici e demografici.
  • La co-infezione tra virus influenzale e SARS-CoV-2, pur rara, può peggiorare il quadro clinico nei soggetti fragili.

FAQ: Domande frequenti sull’influenza 2025

Che differenza c’è tra il nuovo ceppo K e i precedenti?
È più contagioso ma non più grave. I sintomi sono simili a quelli influenzali classici.

Il vaccino è efficace contro il ceppo K?
Sì, secondo l’ISS protegge dalle forme gravi e dall’ospedalizzazione.

Quali sono i sintomi più comuni dell’influenza quest’anno?
Febbre alta (fino a 40°), dolori muscolari, sintomi respiratori e in molti casi un secondo picco febbrile dopo un’apparente remissione.

Quanto dura l’influenza?
In media 5 giorni, ma quest’anno può protrarsi anche fino a 9.

È utile vaccinarsi anche se la stagione è già iniziata?
Sì, perché la protezione si attiva dopo circa due settimane e il picco è atteso dopo le festività.

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