Variante Delta, Crisanti: “Infetta con frequenza allarmante”

«Ci dobbiamo abituare ad adattare regole e comportamenti all’evoluzione del virus. Questa variante delta è stata una sorpresa per tutti, non solo è altamente trasmissibile ma infetta con frequenza allarmante anche le persone che hanno fatto una sola dose di vaccino. Questa novità ci deve far riflettere sul green pass».

Così a Buongiorno, su Sky TG24 Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova. «Se non vogliamo tornare in una situazione di chiusure e restrizioni in autunno – ha aggiunto – più investiamo adesso e minore è la possibilità di trovarci in una situazione difficile in autunno. Queste misure consideriamole un investimento per il futuro».

«Io incomincio ad essere molto critico anche con le autorità inglesi – ha aggiunto Crisanti – perché in qualche modo hanno detto un mese e mezzo fa che i cambiamenti erano irreversibili e in qualche modo vogliono mantenere la parola, ma permettono la trasmissione di una variante che è potenzialmente in grado di superare le difese indotte dalla prima vaccinazione, con il pericolo che si selezionino varianti resistenti al vaccino. Non è a mio avviso una situazione corretta».

Utilizzare delle zone rosse per contenere la variante delta «è troppo poco e troppo tardi, si doveva impostare una cosa del genere un mese fa, quando c’erano i primi casi. Con il 20-25% di casi di variante delta sparsi per l’Italia non riesco a immaginare come si possa fare».

La creazione di zone rosse, ha proseguito, «è troppo tardiva, con la nostra capacità di sequenziamento e intercettazione delle varianti la vedo difficile». Secondo Crisanti, «non possiamo attribuire agli italiani nessuna colpa, se il messaggio è quello che non c’è più pericolo, che diventa tutta zona bianca, non ci possiamo lamentare se prendono treni o autobus affollati o vanno in vacanza. La battaglia a questo punto è assolutamente politica, sulle regole che i politici prendono, bisogna chiedere a loro cosa succederà. Se consentono al virus di diffondersi e emergono varianti resistenti al vaccino qualcuno la responsabilità se la dovrà pur prendere».

«C’è una differenza importante tra Italia e Inghilterra, in queste ultime quattro settimane in Uk ha fatto una media di 14-16 gradi, in Italia ha fatto molto più caldo. Questo si sa che ha un impatto», ha concluso Crisanti: «Se in Italia la variante delta si diffonderà, si diffonderà a un ritmo inferiore dell’Inghilterra e spero che questo ci dia il tempo per implementare misure di controllo».

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