Miocardite nei giovani: i rischi da Covid superano quelli del vaccino Pfizer
Covid-19 nei giovani: uno studio su 14 milioni di minori mostra che il vaccino Pfizer ha rischi molto inferiori rispetto al contagio.
Uno studio su quasi 14 milioni di minori dimostra che i rischi legati all’infezione da Covid-19 sono più gravi e duraturi rispetto agli effetti avversi del vaccino.

I ricercatori sottolineano che, anche se rare, le complicazioni cardiache e infiammatorie sono molto più comuni dopo il contagio rispetto alla somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech.
Indice dell'articolo
- 1 I dati: vaccino più sicuro dell’infezione nei minori
- 2 Miocardite e pericardite: rischi molto più alti con il virus
- 3 Quanti casi in più sono stati registrati?
- 4 Infiammazioni sistemiche e malattie rare: i rischi del post-Covid
- 5 Complicazioni rare ma monitorate: il vaccino resta la scelta più sicura
- 6 Una guida per le politiche pubbliche future
- 7 Un invito alla prudenza, ma anche alla trasparenza
- 8 Lo sapevi che…?
- 9 FAQ
- 10 Suggerimento
I dati: vaccino più sicuro dell’infezione nei minori
Si tratta del più ampio studio mai condotto su bambini e adolescenti sotto i 18 anni. I ricercatori delle università di Cambridge, Londra (UCL) ed Edimburgo, con il supporto del BHF Data Science Centre presso Health Data Research UK, hanno analizzato i dati sanitari di 13,9 milioni di minori nel Regno Unito tra l’1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022.
Nel periodo analizzato:
- 3,9 milioni di minori hanno contratto il Covid-19
- 3,4 milioni hanno ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer-BioNTech, il principale utilizzato per i giovani tra i 5 e i 18 anni
Cosa hanno scoperto gli esperti? Che i bambini e gli adolescenti hanno avuto un rischio maggiore di sviluppare infiammazioni cardiache e altri disturbi gravi dopo l’infezione da Covid-19, rispetto a chi ha ricevuto il vaccino.
Miocardite e pericardite: rischi molto più alti con il virus
Durante la pandemia, si era discusso della possibilità che il vaccino potesse causare miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del rivestimento del cuore). Questi casi, sebbene rari, si erano verificati perlopiù nei maschi sotto i 25 anni, entro una settimana dalla vaccinazione.
Il nuovo studio conferma un leggero aumento del rischio di miocardite o pericardite nelle quattro settimane successive alla vaccinazione, ma precisa che il rischio è “sostanzialmente più basso” rispetto a quello legato all’infezione da Covid-19.
La dottoressa Alexia Sampri, dell’Università di Cambridge, ha spiegato:
“Il nostro studio sull’intera popolazione durante la pandemia ha dimostrato che, anche se rare, queste condizioni erano più probabili nei giovani dopo un’infezione da Covid-19 che dopo il vaccino – e i rischi dopo l’infezione duravano molto più a lungo”.
Quanti casi in più sono stati registrati?
Secondo le stime:
- l’infezione da Covid-19 ha portato a 2,24 casi aggiuntivi di miocardite o pericardite ogni 100.000 giovani nel giro di sei mesi
- tra i vaccinati, si registrano solo 0,85 casi in più ogni 100.000 giovani
Infiammazioni sistemiche e malattie rare: i rischi del post-Covid
Lo studio ha anche analizzato altre patologie infiammatorie gravi, come:
- la sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica (PIMS), che può insorgere settimane dopo l’infezione da Covid-19 e provoca infiammazione diffusa
- la malattia di Kawasaki, che causa febbre, rash cutaneo e gonfiori, colpendo i vasi sanguigni
La professoressa Angela Wood, dell’Università di Cambridge, ha dichiarato:
“Dopo una diagnosi di Covid-19, il rischio di sviluppare queste condizioni infiammatorie era circa 15 volte più alto nelle prime settimane, e continuava a essere elevato per molti mesi, anche fino a quasi un anno. Dopo il vaccino, invece, i rischi risultavano lievemente inferiori rispetto ai livelli di base, probabilmente grazie all’effetto protettivo del vaccino stesso”.
Complicazioni rare ma monitorate: il vaccino resta la scelta più sicura
Il team ha anche studiato condizioni rare come:
- trombocitopenia (basso livello di piastrine)
- trombosi arteriosa e venosa (formazione di coaguli nei vasi sanguigni)
In tutti i casi, i rischi erano significativamente più alti nei giovani contagiati dal virus rispetto a quelli vaccinati.
Secondo il professor William Whiteley, dell’Università di Edimburgo:
“Bambini, adolescenti e genitori hanno bisogno di informazioni affidabili per prendere decisioni sanitarie. I dati raccolti da ospedali e medici di base ci dicono chiaramente cosa è successo a chi è stato seguito nel sistema sanitario nazionale”.
Una guida per le politiche pubbliche future
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista The Lancet Child and Adolescent Health, sono considerati di grande valore per i decisori politici e per chi deve autorizzare la vaccinazione nei minori.
“Fornire una base di prove più solida sugli effetti dell’infezione e della vaccinazione – ha detto la professoressa Pia Hardelid – aiuterà famiglie e operatori sanitari a prendere decisioni basate sui migliori dati disponibili”.
La conclusione dei ricercatori è chiara: la strategia di vaccinazione anti-Covid nei bambini e nei giovani è supportata dai dati, perché riduce i rischi più frequenti e persistenti legati all’infezione.
Un invito alla prudenza, ma anche alla trasparenza
I ricercatori sottolineano che, pur essendo i rischi legati al vaccino molto rari e di breve durata, quelli associati all’infezione possono cambiare nel tempo, soprattutto con l’emergere di nuove varianti e con l’evoluzione dell’immunità nella popolazione.
“La raccolta e il monitoraggio continuo dei dati sanitari sull’intera popolazione restano fondamentali – ha concluso la professoressa Wood – per guidare le future decisioni sulla vaccinazione e su altre misure di salute pubblica”.

Lo sapevi che…?
- La miocardite nei giovani, sebbene rara, è più spesso causata dal virus che non dal vaccino.
- La PIMS, legata al Covid-19, può colpire anche bambini senza sintomi iniziali gravi.
- I rischi post-vaccinazione scompaiono in genere dopo poche settimane.
- In sei mesi, l’infezione ha causato quasi tre volte più casi di infiammazioni cardiache rispetto al vaccino.
- Le decisioni sulle vaccinazioni pediatriche si basano su studi clinici e dati reali su milioni di pazienti.
FAQ
Il vaccino Pfizer è sicuro per i bambini?
Sì. Gli effetti collaterali gravi sono rari e meno frequenti rispetto ai rischi causati dall’infezione da Covid-19.
Quali sono i principali rischi post-vaccino?
Un lieve aumento del rischio di miocardite o pericardite nelle prime 4 settimane, soprattutto nei maschi sotto i 25 anni, ma in misura inferiore rispetto al rischio dopo infezione.
Il Covid-19 è pericoloso nei bambini?
Sebbene molti sviluppino sintomi lievi, il virus può causare complicazioni gravi come infiammazioni del cuore e sindromi infiammatorie multisistemiche.
Qual è la differenza tra i rischi post-infezione e post-vaccino?
I rischi dopo l’infezione sono più alti e più duraturi. Quelli dopo il vaccino sono più bassi e transitori.
I dati dello studio sono affidabili?
Sì. Lo studio ha coinvolto quasi 14 milioni di minori nel Regno Unito ed è stato pubblicato su una rivista scientifica autorevole.
Fonte: The Mirror.
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