Miocardite nei giovani: i rischi da Covid superano quelli del vaccino Pfizer

Covid-19 nei giovani: uno studio su 14 milioni di minori mostra che il vaccino Pfizer ha rischi molto inferiori rispetto al contagio.

Uno studio su quasi 14 milioni di minori dimostra che i rischi legati all’infezione da Covid-19 sono più gravi e duraturi rispetto agli effetti avversi del vaccino.

Vaccino
Vaccino

I ricercatori sottolineano che, anche se rare, le complicazioni cardiache e infiammatorie sono molto più comuni dopo il contagio rispetto alla somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech.

I dati: vaccino più sicuro dell’infezione nei minori

Si tratta del più ampio studio mai condotto su bambini e adolescenti sotto i 18 anni. I ricercatori delle università di Cambridge, Londra (UCL) ed Edimburgo, con il supporto del BHF Data Science Centre presso Health Data Research UK, hanno analizzato i dati sanitari di 13,9 milioni di minori nel Regno Unito tra l’1 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022.

Nel periodo analizzato:

  • 3,9 milioni di minori hanno contratto il Covid-19
  • 3,4 milioni hanno ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer-BioNTech, il principale utilizzato per i giovani tra i 5 e i 18 anni

Cosa hanno scoperto gli esperti? Che i bambini e gli adolescenti hanno avuto un rischio maggiore di sviluppare infiammazioni cardiache e altri disturbi gravi dopo l’infezione da Covid-19, rispetto a chi ha ricevuto il vaccino.

Miocardite e pericardite: rischi molto più alti con il virus

Durante la pandemia, si era discusso della possibilità che il vaccino potesse causare miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del rivestimento del cuore). Questi casi, sebbene rari, si erano verificati perlopiù nei maschi sotto i 25 anni, entro una settimana dalla vaccinazione.

Il nuovo studio conferma un leggero aumento del rischio di miocardite o pericardite nelle quattro settimane successive alla vaccinazione, ma precisa che il rischio è “sostanzialmente più basso” rispetto a quello legato all’infezione da Covid-19.

La dottoressa Alexia Sampri, dell’Università di Cambridge, ha spiegato:
“Il nostro studio sull’intera popolazione durante la pandemia ha dimostrato che, anche se rare, queste condizioni erano più probabili nei giovani dopo un’infezione da Covid-19 che dopo il vaccino – e i rischi dopo l’infezione duravano molto più a lungo”.

Quanti casi in più sono stati registrati?

Secondo le stime:

  • l’infezione da Covid-19 ha portato a 2,24 casi aggiuntivi di miocardite o pericardite ogni 100.000 giovani nel giro di sei mesi
  • tra i vaccinati, si registrano solo 0,85 casi in più ogni 100.000 giovani

Infiammazioni sistemiche e malattie rare: i rischi del post-Covid

Lo studio ha anche analizzato altre patologie infiammatorie gravi, come:

  • la sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica (PIMS), che può insorgere settimane dopo l’infezione da Covid-19 e provoca infiammazione diffusa
  • la malattia di Kawasaki, che causa febbre, rash cutaneo e gonfiori, colpendo i vasi sanguigni

La professoressa Angela Wood, dell’Università di Cambridge, ha dichiarato:
“Dopo una diagnosi di Covid-19, il rischio di sviluppare queste condizioni infiammatorie era circa 15 volte più alto nelle prime settimane, e continuava a essere elevato per molti mesi, anche fino a quasi un anno. Dopo il vaccino, invece, i rischi risultavano lievemente inferiori rispetto ai livelli di base, probabilmente grazie all’effetto protettivo del vaccino stesso”.

Complicazioni rare ma monitorate: il vaccino resta la scelta più sicura

Il team ha anche studiato condizioni rare come:

In tutti i casi, i rischi erano significativamente più alti nei giovani contagiati dal virus rispetto a quelli vaccinati.

Secondo il professor William Whiteley, dell’Università di Edimburgo:
“Bambini, adolescenti e genitori hanno bisogno di informazioni affidabili per prendere decisioni sanitarie. I dati raccolti da ospedali e medici di base ci dicono chiaramente cosa è successo a chi è stato seguito nel sistema sanitario nazionale”.

Una guida per le politiche pubbliche future

I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista The Lancet Child and Adolescent Health, sono considerati di grande valore per i decisori politici e per chi deve autorizzare la vaccinazione nei minori.

“Fornire una base di prove più solida sugli effetti dell’infezione e della vaccinazione – ha detto la professoressa Pia Hardelid – aiuterà famiglie e operatori sanitari a prendere decisioni basate sui migliori dati disponibili”.

La conclusione dei ricercatori è chiara: la strategia di vaccinazione anti-Covid nei bambini e nei giovani è supportata dai dati, perché riduce i rischi più frequenti e persistenti legati all’infezione.

Un invito alla prudenza, ma anche alla trasparenza

I ricercatori sottolineano che, pur essendo i rischi legati al vaccino molto rari e di breve durata, quelli associati all’infezione possono cambiare nel tempo, soprattutto con l’emergere di nuove varianti e con l’evoluzione dell’immunità nella popolazione.

“La raccolta e il monitoraggio continuo dei dati sanitari sull’intera popolazione restano fondamentali – ha concluso la professoressa Wood – per guidare le future decisioni sulla vaccinazione e su altre misure di salute pubblica”.

Lo sapevi che…?

  • La miocardite nei giovani, sebbene rara, è più spesso causata dal virus che non dal vaccino.
  • La PIMS, legata al Covid-19, può colpire anche bambini senza sintomi iniziali gravi.
  • I rischi post-vaccinazione scompaiono in genere dopo poche settimane.
  • In sei mesi, l’infezione ha causato quasi tre volte più casi di infiammazioni cardiache rispetto al vaccino.
  • Le decisioni sulle vaccinazioni pediatriche si basano su studi clinici e dati reali su milioni di pazienti.

FAQ

Il vaccino Pfizer è sicuro per i bambini?
Sì. Gli effetti collaterali gravi sono rari e meno frequenti rispetto ai rischi causati dall’infezione da Covid-19.

Quali sono i principali rischi post-vaccino?
Un lieve aumento del rischio di miocardite o pericardite nelle prime 4 settimane, soprattutto nei maschi sotto i 25 anni, ma in misura inferiore rispetto al rischio dopo infezione.

Il Covid-19 è pericoloso nei bambini?
Sebbene molti sviluppino sintomi lievi, il virus può causare complicazioni gravi come infiammazioni del cuore e sindromi infiammatorie multisistemiche.

Qual è la differenza tra i rischi post-infezione e post-vaccino?
I rischi dopo l’infezione sono più alti e più duraturi. Quelli dopo il vaccino sono più bassi e transitori.

I dati dello studio sono affidabili?
Sì. Lo studio ha coinvolto quasi 14 milioni di minori nel Regno Unito ed è stato pubblicato su una rivista scientifica autorevole.

Fonte: The Mirror.

Suggerimento

Per le famiglie che vogliono tenere sotto controllo la salute dei più piccoli, un termometro digitale a infrarossi senza contatto può essere un utile alleato, pratico e veloce. Acquista su Amazon

📲 Vuoi ricevere notizie come questa sul tuo smartphone? Iscriviti al canale Telegram di SaluteLab oppure unisciti al gruppo WhatsApp

Articoli correlati