Non ce l’ha fatta un uomo morso da un gatto in Marocco

Un uomo britannico ha perso la vita dopo essere stato morso da un gatto durante un viaggio in Marocco. Lo ha riportato il sito La Voix du Nord.

Public Health England, l’agenzia inglese per la salute, ha approfittato di questo dramma per informare i turisti sull’importanza della vigilanza quando entrano in contatto con gli animali.

Riguardo allo sfortunato, la cui morte è stata comunicata lunedì scorso, 12 novembre, pare che sia stato morso dal felino diverse settimane fa ma non avrebbe ricevuto un trattamento immediato.

Di solito, i sintomi della rabbia si sviluppano da due a tre mesi dopo aver contratto il virus, come spiegato da un professore citato dall’agenzia. A volte, però, la malattia si sviluppa più velocemente. Da qui l’importanza di vaccinarsi prima.

La rabbia uccide 59mila persone in tutto il mondo ogni anno, secondo il sito web dell’Institut Pasteur.

Dal 1997 e fino all’ottobre 2008, così come si legge qui, l’Italia è stata considerata libera dalla rabbia. Successivamente, secondo i dati dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IZSVe), dal 2008 a febbraio 2010, sono stati diagnosticati centinaia di casi di rabbia in animali in Friuli-Venezia Giulia, in Veneto e nella Provincia Autonoma di Trento. I casi di rabbia diagnosticati sono da mettere in stretta correlazione con la situazione epidemiologica della rabbia silvestre nella vicina Slovenia.

La fase sintomatica della rabbia comincia spesso con la disfagia (difficoltà a deglutire) e con vari disturbi neuropsichiatrici, tra cui ansia e irrequietezza. Una volta manifestati i segni, l’evoluzione è verso il coma e la morte (spesso per arresto respiratorio) in poche ore a pochi giorni.

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