Un uomo ha una malattia che gli fa vedere demoni ovunque

La vita quotidiana di un uomo di 59 anni è degna di una scena di un film horror. La rara patologia di cui soffre gli fa vedere costantemente demoni attorno a sé.

Ciò che quest’uomo sperimenta è così incredibile che, al suo confronto, l’esorcista passerebbe per un’opera per il grande pubblico. Ebbene fino a poco tempo fa, negli ultimi anni, ha sviluppato una rara malattia che gli fa vedere demoni ovunque.

Vede demoni ovunque

Cole Sear, personaggio leggendario del film Il sesto senso, non è l’unico ad essere perseguitato da visioni da incubo. Questo è anche il caso di Victor Sharrah, un americano di 59 anni che vive a Clarksville, nel Tennessee. Colui che si descriveva come una persona ipersociale ha visto la sua esistenza stravolta circa 3 anni fa. La ragione? Ovunque vada, vede demoni ovunque.

“Una mattina mi sono svegliato con questo problema e sono andato nel panico”, ha spiegato a USA TODAY. Era il novembre del 2020. Pietrificato dalle sue visioni, ne parlò a chi lo circondava: inviò un messaggio al gruppo di supporto bipolare di cui faceva parte. In mezzo al caos, ricevette un barlume di speranza.

Prosopometamorfopsia, una patologia malvagia?

Victor Sharrah ha una malattia estremamente rara chiamata prosopometamorfopsia. Si tratta di un disturbo della vista che altera la percezione dei volti degli altri. Ma solo nella vita reale. Le linee si ritrovano eccessivamente allungate, ristrette o aumentate. La fronte, le guance e perfino il mento sono ricoperti da solchi profondi o si trovano in posizioni improbabili: “Faceva paura. Pensavo davvero di aver perso la testa”, ha ricordato.

Solo a 75 persone in tutto il mondo è stata diagnosticata questa condizione. Per il momento, gli scienziati non sono ancora riusciti a spiegare perché o come si manifesta. Tuttavia, presumono che la malattia possa verificarsi dopo uno shock cranico, un attacco epilettico o addirittura un ictus. Nel caso di questo americano, oltre alle lesioni osservate nell’ippocampo del cervello, i medici sospettano che la sua prosopometamorfopsia possa essere collegata anche all’avvelenamento da monossido di carbonio di cui soffriva. È avvenuto alcuni mesi prima della comparsa dei primi sintomi.

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