Pensava fosse mal di schiena, era un tumore: la storia di Stephen a 33 anni

Il mal di schiena sembrava una normale conseguenza del lavoro fisico. Invece, per Stephen Lea si è rivelato un segnale drammatico: un linfoma non-Hodgkin al quarto stadio.

Quante volte capita di sottovalutare un dolore alla schiena, attribuendolo a stress o postura sbagliata? È quello che è successo a Stephen Lea, 33 anni, residente a Bootle, nel Merseyside. Un uomo attivo, in salute, con un lavoro fisicamente impegnativo come quello del copritetto. Tutto sembrava rientrare nella normalità, fino a quando non è arrivata una diagnosi spiazzante: linfoma non-Hodgkin al quarto stadio.

“Pensavamo fosse il lavoro, invece era cancro”

Stephen ha iniziato ad avvertire i primi sintomi nel 2023. Insieme alla sua compagna, Lucy Feeney, 30 anni, aveva ipotizzato che si trattasse di un semplice affaticamento muscolare. Ma i dolori, anziché diminuire, si facevano sempre più insistenti.

“Mi stendevo dieci minuti con la speranza che passasse”, racconta Stephen al Liverpool Echo, “ma la situazione stava sfuggendo di mano”.

Le diagnosi sbagliate e l’attesa che ha cambiato tutto

I primi medici consultati avevano parlato di un’infiammazione muscolare. Nulla di preoccupante. Ma dopo settimane di sofferenza, Stephen decide di rivolgersi a un fisioterapista privato. È lui a consigliare una risonanza magnetica.

Il 24 gennaio 2024 arriva il verdetto che nessuno si aspetta: linfoma non-Hodgkin in stadio avanzato. Un tumore che, secondo il Servizio Sanitario Nazionale britannico (NHS), colpisce i linfociti e riduce la capacità dell’organismo di difendersi dalle infezioni.

“Ero in ospedale da sette ore ad aspettare”, ricorda. “Poi mi dissero che dovevo restare lì, iniziare subito con flebo e steroidi. Non potevo tornare a casa”.

Un turbine emotivo difficile da descrivere

La reazione della compagna Lucy è struggente:

“Sapevamo che c’era qualcosa di serio, ma mai avremmo pensato a un tumore. Lavorava tanto, sembrava in forma. Non trovi le parole per un colpo del genere”.

Stephen inizia così un lungo percorso di trattamenti intensivi, tra cui:

  • Sei cicli di chemioterapia
  • Radioterapia d’urgenza
  • Terapia CAR-T
  • Diversi cicli di immunoterapia

Il tumore non si ferma: “Mi restano forse pochi mesi”

Nonostante le cure, le ultime analisi mostrano che il tumore continua a crescere. Le opzioni offerte dal sistema sanitario pubblico britannico sono ormai poche. Stephen parla apertamente della sua situazione:

“All’inizio mi avevano detto che avevo buone possibilità. Ma ora mi dicono che il tempo è poco. Un medico ha ipotizzato poche settimane. Un altro, stupito che fossi ancora vivo dopo tutte quelle terapie, ha detto: ‘Sarai fortunato ad arrivare all’inverno’.”

Stephen immagina di avere ancora circa due mesi, anche se nessuno può dirlo con certezza.

Una speranza oltre il sistema sanitario

C’è ancora una possibilità: un mix di farmaci sperimentali utilizzati solitamente per il linfoma di Hodgkin. Ma il costo è elevato e il Servizio Sanitario Nazionale non li copre.

È nata così una campagna su GoFundMe, creata dall’amico Gary Jones, per raccogliere fondi destinati a:

  • Trattamenti alternativi
  • Supporto economico
  • Creare ricordi felici con i propri cari

“Non amo chiedere aiuto, ma siamo arrivati a un punto in cui serve davvero”, ammette Stephen. “Lavoro ancora, ma con l’indennità di malattia non riesco a coprire le spese. Ogni settimana servono fino a 400 sterline”.

Un messaggio di gratitudine a chi lo sostiene

Stephen sottolinea quanto sia importante ogni piccolo gesto:

“Mi stanno aiutando persone che non sentivo dalle scuole superiori. Gli amici vicini mi accompagnano in ospedale. Chi è lontano può donare. E io lo apprezzo tantissimo”.

Quando il mal di schiena è un campanello d’allarme

Sebbene il mal di schiena non sia un sintomo comune del linfoma, può comparire in alcuni casi. Spesso, i tumori del sangue si manifestano in modo silenzioso o con segni facilmente fraintendibili.

Ecco alcuni sintomi del linfoma da non ignorare:

  • Gonfiore persistente ai linfonodi (collo, ascelle, inguine)
  • Febbre senza causa apparente
  • Sudorazione notturna abbondante
  • Perdita di peso involontaria
  • Stanchezza inspiegabile

In presenza di sintomi che non migliorano col tempo, è sempre meglio chiedere un parere specialistico. Secondo il Cancer Research UK, una diagnosi precoce può fare la differenza nei trattamenti.

Sfatiamo un mito: “Il linfoma colpisce solo gli anziani”

È falso. Il linfoma non-Hodgkin può colpire anche adulti giovani e persone apparentemente sane. Come nel caso di Stephen. Lo confermano le statistiche del NHS, che indicano una incidenza crescente anche tra i 20 e i 40 anni.

Cosa possiamo imparare da questa storia

La vicenda di Stephen Lea è un promemoria doloroso ma potente: ascoltare il proprio corpo, anche per sintomi apparentemente banali, può salvare la vita. E quando il sistema sanitario arriva al limite, la solidarietà può offrire un’altra possibilità.

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FAQ

Il mal di schiena può indicare un tumore?
Sì, in rari casi può essere un segnale di linfoma o altri tumori. È importante consultare il medico se persiste.

Cos’è il linfoma non-Hodgkin?
È un tipo di tumore del sistema linfatico che colpisce i linfociti, cellule chiave del sistema immunitario.

Chi può ammalarsi di linfoma?
Chiunque. Non riguarda solo gli anziani o le persone fragili: può colpire anche giovani adulti sani.

Che trattamenti esistono?
Chemioterapia, radioterapia, terapie cellulari come CAR-T e trattamenti sperimentali. L’efficacia dipende dallo stadio e dalla risposta individuale.

Dove posso donare per aiutare Stephen?
Tramite la pagina GoFundMe creata dall’amico Gary Jones (link nella fonte originale).

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