Rischi in piscina: cosa si nasconde davvero nell’acqua clorata?

Tuffarsi in piscina è uno dei piaceri dell’estate, ma pochi sanno che può nascondere insidie invisibili. Ecco cosa sapere per nuotare in sicurezza.

Quando fa caldo, cosa c’è di meglio di un bel tuffo in piscina? Un’abitudine piacevole e rinfrescante per milioni di italiani. Ma sei sicuro che quell’acqua limpida sia anche sicura?

Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) degli Stati Uniti, tra il 2015 e il 2019 si sono verificate oltre 200 epidemie legate alla balneazione in piscina. Oltre 3.600 persone si sono ammalate.

Dalla semplice otite a fastidiose infezioni gastrointestinali, la piscina può diventare un vero e proprio veicolo di contagio. Lo spiega bene la professoressa Lisa Cuchara, esperta di malattie infettive presso la Quinnipiac University, in un articolo pubblicato dal media scientifico The Conversation.

Piscine pubbliche: tra benefici e rischi

La professoressa Cuchara chiarisce subito:

“La balneazione, in particolare nelle piscine pubbliche e nei parchi acquatici, può comportare rischi, dalle irritazioni cutanee a infezioni gastrointestinali. Ma con consapevolezza e buone pratiche, è possibile godersi l’acqua in sicurezza”.

In effetti, nuotare ha moltissimi benefici:

  • Migliora la salute cardiovascolare.
  • Rinforza i muscoli.
  • Riduce lo stress.
  • Favorisce la socializzazione.

Ma non dobbiamo ignorare l’altra faccia della medaglia: virus, batteri e parassiti trovano terreno fertile proprio dove meno ce lo aspettiamo.

Cloro sì, ma non basta

Le piscine pubbliche italiane, come quelle statunitensi, usano il cloro per disinfettare l’acqua. Il cloro è efficace, ma non è una barriera totale.

Come spiega Cuchara, “anche in una piscina ben trattata, alcuni microrganismi possono sopravvivere da pochi minuti a diversi giorni”.

Tra i più resistenti c’è Cryptosporidium, un parassita microscopico che causa forti diarree acquose. Riesce a sopravvivere anche dieci giorni nell’acqua clorata, grazie a una sorta di guscio protettivo.

Come si diffonde?

  • Una persona con diarrea rilascia materiale fecale in acqua.
  • Un altro bagnante ingerisce accidentalmente l’acqua contaminata.
  • Anche quantità microscopiche possono infettare decine di persone.
Donna in piscina.
Donna in piscina.

Altri patogeni nascosti in piscina

Il Cryptosporidium non è l’unico pericolo. Anche altri agenti patogeni possono annidarsi tra le onde di una piscina comunale.

Alcuni dei più comuni:

  • Pseudomonas aeruginosa: batterio responsabile di otiti e follicoliti, specie in vasche idromassaggio o piscine poco pulite.
  • Norovirus: principale causa di gastroenteriti acute.
  • Adenovirus: può provocare febbre, infiammazioni oculari e disturbi respiratori.

Tutti questi agenti possono resistere in acqua e trasmettersi con facilità da persona a persona, specialmente in ambienti affollati come le piscine pubbliche.

Come proteggersi davvero

La buona notizia? Puoi continuare a nuotare in tranquillità, basta qualche accortezza.
Ecco i consigli della professoressa Cuchara:

1. Evita di ingerire l’acqua

Sembra banale, ma è il primo gesto per evitare contaminazioni. La bocca è la porta d’ingresso ideale per virus e batteri.

2. Asciuga bene le orecchie

Molti casi di otite estiva (nota anche come “otite del nuotatore”) sono dovuti a ristagni d’acqua nel condotto uditivo. Un asciugamano o un phon possono fare la differenza.

3. Fai sempre la doccia dopo il bagno

Una doccia accurata aiuta a rimuovere eventuali residui di agenti patogeni dalla pelle. Meglio ancora se con sapone.

4. Non entrare in acqua se hai sintomi gastrointestinali

In particolare, se hai avuto episodi di diarrea nei due giorni precedenti, resta fuori dalla piscina. Proteggi te stesso e gli altri.

5. Controlla la qualità dell’acqua

Molte piscine espongono i valori di pH e cloro. Un cloro libero tra 1-3 mg/l e un pH tra 7.2 e 7.8 indicano una corretta disinfezione.

I bambini sono più vulnerabili

I più piccoli tendono a ingerire più acqua, hanno un sistema immunitario meno maturo e spesso non segnalano sintomi come bruciori o dolori alle orecchie. Per loro vale doppio il consiglio di doccia post-nuoto e asciugatura attenta delle orecchie.

Piscina affollata? Rischio aumentato

Secondo uno studio del Journal of Water and Health, le infezioni da piscina aumentano nei periodi di alta affluenza.
Più persone = più agenti patogeni = più possibilità di contagio.

Un buon consiglio è scegliere orari meno affollati, come il mattino presto o il primo pomeriggio nei giorni feriali.

Cosa tenere sempre in borsa per andare in piscina

Per aumentare la protezione tua e dei tuoi cari, porta sempre con te:

  • Ciabatte (evitano funghi plantari).
  • Accappatoio personale.
  • Phon portatile.
  • Salviettine disinfettanti.
  • Flaconcino di sapone antibatterico.

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FAQ

Qual è il batterio più resistente al cloro?
Il Cryptosporidium, che può sopravvivere anche dieci giorni in acqua clorata.

Fare la doccia prima del bagno serve davvero?
Sì, riduce la carica batterica e migliora l’efficacia del cloro.

È pericoloso nuotare con il ciclo mestruale?
No, ma è consigliato l’uso di tamponi interni e l’igiene accurata prima e dopo il bagno.

Quanto spesso bisogna controllare la qualità dell’acqua in piscina?
Le piscine pubbliche dovrebbero farlo più volte al giorno. I dati devono essere esposti.

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